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Minore spinta legislativa e Commissioni a scartamento ridotto, la “frenata” del Consiglio regionale

Nei primi 4 mesi del 2023 numeri inferiori rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, quando il ritmo (anche politico) era più sostenuto

Pubblicato il: 25/04/2023 – 14:34
Minore spinta legislativa e Commissioni a scartamento ridotto, la “frenata” del Consiglio regionale

Meno proposte di legge e anche meno proposte di provvedimento amministrativo, e drastica riduzione del numero delle sedute delle Commissioni, siano esse permanenti o speciali. La “frenata” del Consiglio regionale, e quindi dell’attività non solo istituzionale ma anche politica, è nei numeri che mettono a raffronto l’operatività a Palazzo Campanella tra i primi 4 mesi di quest’anno e i primi quattro mesi del 2022. Il 2023 finora è un andamento “lento”, o almeno più lento rispetto al frenetico percorso che aveva caratterizzato i lavori consiliari all’indomani delle elezioni che avevano decretato il trionfo del centrodestra a guida Roberto Occhiuto. Del resto, non è un mistero che questo primo quadrimestre del nuovo anno sia ancora condizionato dagli assestamenti nella maggioranza dopo i nuovi equilibri determinati dal voto delle Politiche del 5 settembre, voto che ha modificato anche la “geografia” dell’aula (con alcuni avvicendamenti di un certo peso, come quelli per i capigruppo di Forza Italia e di Lega) e quindi ha provocato la necessità di una rivisitazione delle dinamiche all’interno della coalizione di governo, nella quale ancora non tutto evidentemente si è perfettamente riallineato.

Minore spinta riformatrice

Naturalmente sul piano politico non è minimamente in discussione la compattezza e anche l’unità del centrodestra, ma certo lo spirito riformatore che aveva impregnato il primo anno e qualcosa in più di questa legislatura regionale, anche e soprattutto sotto l’impulso del governatore Occhiuto, adesso sembra essersi molto diluito, per non dire che sembra esserci completamente esaurito: nelle prossime settimane peraltro potrebbe esserci un rilancio in questo senso, con l’arrivo al Consiglio regionale della riforma del mercato del lavoro appena varata in Giunta e con la riforma dei Consorzi di bonifica in esame alla Cittadella (non senza “resistenze” e malumori), ma intanto agli inizi del 2022 si era andati molto più spediti soprattutto in tema di sanità, ambiente, settore idrico, sistema aeroportuale. Sul piano della produzione normativa, rispetto ai primi quattro mesi del 2022 nel corrispondente periodo del 2023 è stata presentata qualche proposta di legge in meno (34 a 32), così come meno sono le proposte di provvedimento amministrativo, è questo probabilmente è dipeso da questo quadro interno al centrodestra più smagliato. Un po’ di confusione che si è tradotta anche in una certa “anarchia” nella produzione normativa che ha indotto i big della coalizione a mettere un freno alla presentazione di testi non concordati, non condivisi e/o di piccolissimo cabotaggio: dietro i numeri inferiori di questo inizio del 2023 c’è anche questo.

Le commissioni

Ma tutte queste componenti sembrano anche dietro l’evidente rallentamento dell’attività istituzionale, che poi riflette quella politica. Tra i due periodi temporali presi a riferimento è uguale il numero delle sedute di Consiglio regionale (5 sia nei primi 4 mesi del 2022 che nei primi 4 mesi del 20213), ma sono nettamente calate le sedute delle Commissioni (due delle quali peraltro in parte ridisegnate dopo il turn over in aula per le Politiche). E così, la prima Affari generali e istituzionali è passata da 5 a 2sedute, la seconda Bilancio da 8 a 5, la terza Sanità da 11 a 8, la quarta Ambiente da 9 a 6, la quinta, la sempre più “misteriosa” Riforme, addirittura non si è ancora mai riunita nel 2023, la sesta Agricoltura da 6 a 4, la Vigilanza 3 a 1 e l’Anti-‘ndrangheta da 4 sedute a 2. E in vista non ci sono convocazioni se non a maggio… (a. c.)

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