Il prossimo 3 maggio sarò al Santuario del SS crocefisso di Cosenza per salutare il Vescovo e il Sindaco. Coglierò l’occasione per chiedere loro di fare insieme qualcosa sulla questione droga.
Perché Cosenza e la sua area urbana presentano un consumo di droghe elevatissimo.
Nell’indifferenza di tutti quanti noi.
Negli anni ottanta l’emergenza eroina trovò risposte straordinarie. Anche a Cosenza dove proprio grazie al mondo cattolico nacque “Il Delfino”.
Allora si moriva per una overdose, in strada. Oggi si muore lentamente. Con prezzi accessibili per tutti che non impongono più nemmeno di commettere reati.
Allora c’erano i partiti che assorbivano le tensioni giovanili. Oggi appare forte la desolazione del vuoto interiore. Abbiamo trascorso decenni purtroppo a dire che bisognava liberalizzare tutto. Con un messaggio subliminale che legittimava l’uso di ogni sostanza.
Ma dinanzi a questo lacerante silenzio non possiamo più restare inermi. Tutto ciò che si muove nella politica, nella Chiesa, nelle associazioni laiche deve unirsi per un obiettivo comune. Smuovere l’indifferenza . Certo, senza retorica. Ma non possiamo veramente fare finta di niente. La droga è un nemico comune. Non ha colori politici. Facciamo qualcosa
*vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera
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