CATANZARO Alla vigilia della nascita “ufficiale” dell’azienda ospedaliera unica “Dulbecco” di Catanzaro – la pubblicazione sul Burc del protocollo d’intesa Regione-Umg è data ormai per imminente – si pone fine a un’ultima “pendenza” che rischiava di frapporsi al percorso della fusione. Il commissario straordinario di Azienda Zero Giuseppe Profiti rende noto che «è stato sottoscritto oggi pomeriggio, presso la Cittadella regionale, un importante accordo tra l’Università degli studi “Magna Graecia” di Catanzaro e l’azienda ospedaliera universitaria “Mater Domini” in merito ai debiti accumulati negli ultimi 15 anni – la maggior parte relativi a spese per le utenze e per le indennità al personale – dall’Aou nei confronti dell’Ateneo. Solo a novembre del 2022, grazie all’intervento dell’Avvocatura distrettuale dello Stato e all’interessamento del governo regionale, dopo anni di dispendiosi contenziosi, si è avviato un costruttivo negoziato, coordinato da Azienda Zero, che ha condotto passo passo al risultato odierno». Il debito complessivo della “Mater Domini – a quanto risulta – ammonta oltre 20 milioni. «La soluzione individuata, condivisa da entrambe le parti, è stata disegnata – spiega ancora Profiti – avendo presente il profilo finanziario delle gestioni dei due enti, con l’obiettivo di massimizzare i vantaggi per la finanza pubblica. I milioni di debito, quindi, saranno rimborsati attraverso la compensazione delle spese per le utenze che la “Magna Graecia” farà nei prossimi anni e che saranno sostenute dalla “Mater Domini” fino alla concorrenza dell’importo e comunque non oltre 15 anni, lo stesso periodo di tempo nel quale si è formato il debito esistente». Per Profiti «l’accordo siglato oggi chiude positivamente una vicenda decennale che ha rappresentato una spina nel fianco nei rapporti tra la “Magna Graecia” e il sistema sanitario regionale, e che non a caso arriva alla vigilia della nascita della “Renato Dulbecco”, la nuova Azienda ospedaliera universitaria frutto della fusione tra “Mater Domini” e “Pugliese-Ciaccio”. Con i suoi 8mila dipendenti e i quasi 800 posti letto avremo presto un hub clinico scientifico destinato a diventare in poco tempo un punto riferimento per la Calabria e uno dei colossi del settore biomedico del Mezzogiorno d’Italia».
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