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L’intervista

Operazione Sudan, l’ambasciatore cosentino Tommasi: «Ho fatto solo il mio dovere»

Il diplomatico ha coordinato le operazioni di evacuazione degli italiani da Gibuti: «Tanti i momenti delicati, ma eravamo preparati»

Pubblicato il: 27/04/2023 – 9:52
Operazione Sudan, l’ambasciatore cosentino Tommasi: «Ho fatto solo il mio dovere»

COSENZA «In Sudan la situazione è critica dopo la ripresa dei combattimenti. Noi siamo servitori dello Stato e abbiamo fatto solamente il nostro dovere. Chiunque della Farnesina avrebbe fatto lo stesso al posto nostro». Così l’ambasciatore cosentino Michele Tommasi, 57 anni chiamato a coordinare dal Sudan all’Italia la missione di evacuazione da Gibuti all’Italia di un centinaio di italiani. In un’intervista pubblicata sulla Gazzetta del Sud, il diplomatico di origini cosentina risponde: «Se ho avuto paura? Mi fido sempre delle Istituzioni e mi sono fidato». Tommasi – subito dopo l’arrivo degli italiani all’aeroporto di Ciampino, lunedì sera – è stato salutato con affetto dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. «L’operazione – ha spiegato ancora il diplomatico calabrese – è stata portata avanti in tempi rapidissimi e realizzata ancora meglio, con un coordinamento pianificato perfettamente fra le varie articolazioni istituzionali sotto la guida della Farnesina e di Tajani che ringrazio. L’evacuazione si è così conclusa senza problemi e siamo felici di essere rientrati, mentre altri Paesi non hanno avutola nostra fortuna. I momenti delicati sono stati tanti, in particolare il transito, verso l’aeroporto, dalla zona sotto l’occupazione dei paramilitari alla zona controllata dalle forze armate regolari è stato delicato».
La carriera Michele Tommasi ha assunto l’incarico di ambasciatore d’Italia nel Sudan, a Khartoum nello scorso mese di settembre, subentrando a Gianluigi Vassallo. Nato a Cosenza il 6 luglio 1965, dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza alla Luiss di Roma, ha intrapreso la carriera diplomatica nel 1996. Dal 1999 al 2003 ha svolto le funzioni di secondo e poi primo segretario commerciale all’ambasciata d’Italia a Rabat, in Marocco.
Successivamente, fino al 2006, è stato console a Smirne, in Turchia. Dopo essere rientrato a Roma, ha lavorato alla direzione generale per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente e nel 2009 è stato incaricato di svolgere le funzioni di capo dell’Ufficio II della direzione generale per i Paesi dell’Europa. Dal 2010 al 2011 ha prestato servizio, in qualità di consigliere, alla Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite a New York, venendo confermato nella stessa sede con funzioni di primo consigliere fino al 2014, quindi fino al 2018 ha ricoperto l’incarico di primo consigliere all’ambasciata a Mosca. Nel 2018, tornato alla Farnesina, ha prestato servizio nella segreteria generale. Prima di diventare ambasciatore in Sudan, ha ricoperto l’incarico di capo dell’Ufficio VIII della direzione generale per gli Affari Politici e di Sicurezza.

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