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Migranti, Occhiuto: «In Calabria altri 2-3 piccoli centri di accoglienza»

Il governatore ribadisce la necessità di «far diventare l’attuale crisi in una ragione di opportunità per il territorio». «Ue ancora latitante»

Pubblicato il: 28/04/2023 – 17:04
Migranti, Occhiuto: «In Calabria altri 2-3 piccoli centri di accoglienza»

CATANZARO «Il governo ha fatto bene a dichiarare lo stato d’emergenza sui migranti. In Calabria e in Sicilia c’è una forte percezione che questo problema stia diventando gigantesco, ed è evidente l’assoluta necessità di potenziare le attività dell’esecutivo con strumenti eccezionali». Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista a TgCom24. «Nell’ultima Conferenza delle Regioni si è deciso che non si realizzeranno mega centri di accoglienza per i migranti come quelli di Lampedusa o di Isola Capo Rizzuto, ma si attuerà un’accoglienza diffusa. Io ad esempio ho dato la disponibilità come presidente della Regione Calabria ad individuare almeno altri due o tre piccoli centri di accoglienza. Inoltre, mi piacerebbe che si strutturassero anche ipotesi che consentano la nascita di una micro imprenditorialità per accogliere i migranti nelle prime fasi, prima che i migranti vengano ricollocati. Credo che noi dovremmo tentare di far diventare una crisi, quella che stiamo vivendo, in una ragione di opportunità per il territorio», ha sottolineato il governatore Occhiuto. «Nella Conferenza delle Regioni sui migranti si è ragionato sull’adozione di un “modello Ucraina” di cooperazione istituzionale: una modalità che ha sempre portato risultati positivi, anche ad esempio quando il governo e le Regioni hanno lavorato insieme per fronteggiare l’emergenza Covid. Quando si coopera è più semplice raggiungere risultati e in tempi brevi», ha poi evidenziato Occhiuto.

«Europa ancora un po’ latitante»

Occhiuto ha poi specificato: «Sul fronte che si è aperto con l’emergenza in Tunisia e la conseguente nuova ondata di sbarchi da quell’area, l’Europa sta facendo davvero poco e ha fatto bene il nostro governo a tentare di arginare questi flussi chiedendole di mettere in piedi un nuovo Piano Mattei che preveda ingenti investimenti nella sponda Sud del Mediterraneo, provando così a costruire una prospettiva di vita migliore per i residenti di quei Paesi. Però l’Europa dimostra ancora una volta di essere un po’ latitante su questo tema. Ha investito soltanto alcune risorse negli anni passati per arginare gli arrivi lungo la rotta balcanica, guarda caso quella che conduce ai Paesi del Nord Europa, ma ha investito pochissime risorse lungo l’asse che porta all’Italia. Fa bene dunque il governo a continuare a chiedere all’Ue in maniera determinata un’assunzione di responsabilità. Ripeto, senza investimenti in questi Paesi sarà difficile arginare questi flussi», ha sottolineato il governatore Occhiuto.

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