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La riflessione

Politiche antidroga, con Gandolfini si ritorna al passato

Apprendiamo dalla stampa che Massimo Gandolfini, ultraconservatore e leader del Family Day, è stato nominato da Giorgia Meloni consulente del Governo al Dipartimento per le politiche antidroga. Un…

Pubblicato il: 28/04/2023 – 17:56
di M. Funaro e F.o Graziadio*
Politiche antidroga, con Gandolfini si ritorna al passato

Apprendiamo dalla stampa che Massimo Gandolfini, ultraconservatore e leader del Family Day, è stato nominato da Giorgia Meloni consulente del Governo al Dipartimento per le politiche antidroga. Una scelta, quella di Gandolfini, che sembra presagire una politica di tolleranza zero da parte del governo in materia di droghe e sostanze psicoattive.
Stigmatizziamo con fermezza la nomina del nuovo consulente del governo Meloni al Dipartimento per le politiche antidroga. Una scelta divisiva, che premia un uomo che tenta in ogni modo di riportare indietro l’orologio della Storia: condannato dal Tribunale di Verona per diffamazione nei confronti di Arcigay, pochi giorni fa ha contestato la decisione dell’Agenzia italiana del farmaco di rendere gratuita la pillola anticoncezionale per tutte le donne e dopo la nomina ha subito chiarito che per lui “non esistono droghe leggere” andando contro ogni evidenza scientifica e decenni di ricerca sugli effetti della cannabis.
Mentre in Europa si sta diffondendo la consapevolezza che la legalizzazione può essere una soluzione più intelligente di un divieto, peraltro regolarmente ignorato, in Italia ci si continua a muovere su direttive conservatrici, reazionarie proibizioniste.
In Germania la liberalizzazione è stata veicolata attraverso un sistema di cannabis club controllati dallo Stato, dove chi ha più di 18 anni potrà acquistare un massimo di 50 grammi al mese e non più di 25 per volta; la coltivazione sarà limitata a tre piante per persona. Sistemi simili sono stati approvati in Olanda, in Portogallo, in Spagna e in molti degli Stati Uniti.
Con una regolamentazione su scala europea della coltivazione, della distribuzione e dell’uso personale, il fiorente mercato nero della cannabis potrebbe svanire. Un percorso che sarebbe di straordinaria importanza per la Calabria, che della cannabis è prima produttrice europea e fiorente holding di traffico illegale.
Il contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata passa anche scalfendo il traffico clandestino.
Dopo la guerra ai rave e il vergognoso DL Cutro, questo governo di destra continua a mostrare la volontà di un ritorno al passato, mettendo a rischio il progresso sociale raggiunto.

*esponenti democrat

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