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l’inchiesta

Rifiuti nelle centrali a biomasse, la Dda di Catanzaro chiude il cerchio su 99 persone – NOMI

Al centro dell’inchiesta vi è il locale di Mesoraca, capeggiato da Mario Donato Ferrazzo. Contestate anche estorsioni e traffico di droga

Pubblicato il: 28/04/2023 – 21:14
Rifiuti nelle centrali a biomasse, la Dda di Catanzaro chiude il cerchio su 99 persone – NOMI

CATANZARO La Dda di Catanzaro ha chiuso le indagini nei confronti di 99 indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle attività illecite che vede al centro il locale di ‘ndrangheta di Mesoraca, capeggiato da Mario Donato Ferrazzo, detto “Topolino”.
Le accuse vanno, dall’associazione mafiosa – della quale sono accusati Mario donato Ferrazzo, i figli Ernesto e Francesco (classe ’91), Armando Ferrazzo, Pietro fontana, Giovanni Foresta, Domenico Grano, Giuseppe Grano, Rosario Piperno, Francesco Trocino – al concorso esterno in associazione mafiosa contestato a Costantino Calaminici, ex luogotenente dei carabinieri forestali della Stazione di Petilia Policastro il quale avrebbe fornito un solido aiuto al locale di Mesoraca in particolare omettendo di eseguire controlli sugli automezzi della ditta FKE riconducibile alla famiglia Ferrazzo ricevendo in cambio benefici come legname o incarichi privati connessi al taglio degli alberi.
Tra i capi di imputazione vi è anche quello di associazione per delinquere semplice aggravata dal metodo mafioso poiché gli indagati si sarebbero associati per organizzare un traffico illecito di rifiuti. In sostanza, il locale di Mesoraca monopolizzava il trasporto del cippato in violazione della normativa sui rifiuti, trasportando nelle centrali a biomassa materiale non conforme. 

Documenti falsi con l’aiuto di agronomi compiacenti

Secondo l’accusa, infatti, sono circa 50 gli indagati accusati di traffico illecito di rifiuti aggravato dal metodo mafioso poiché avrebbero conferito nelle centrali a biomasse di Cutro – gestita dalla società Serravalle Energy, Strongoli, Crotone, Laino Borgo ed Ecosesto-Cosenza – materiale legnoso misto a scarti di segheria, materiale di risulta proveniente da tagli, sfalci e potature abusivi. Tale cippato veniva mischiato con materiale di risulta e portato nelle centrali anche grazie – si legge nella chiusura indagini vergata dai pm Paolo Sirleo e Domenico Guarascio – alla «redazione e predisposizione anche di falsa documentazione e false perizie di agronomi che attestavano diversa origine del materiale». In questa indagine sono implicati gli appartenenti alla cosca Ferrazzo e i loro sodali ma anche imprenditori boschivi, gestori di centrali a biomassa come Domenico Serravalle (classe ’65 e Carmine Serravalle classe ’63), titolari e gestori di ditte di autotrasporti, come Domenico Vincenzo Nicolazzi, Francesco e Salvatore Spataro, imprenditori boschivi come Oreste Vona, Giovanni Corrado, Carmine Serravalle, classe ’69, Domenico Serravalle, classe ’73, e Salvatore Serravalle, classe ’74. Un ruolo particolarmente attivo in questo traffico risultano avere Pasquale e Antonio Spadafora, gestori della ditta F.lli Spadafora i quali, si legge nel capo d’accusa, «cedevano, ricevevano, trasportavano, esportavano, importavano, o comunque gestivano abusivamente quantitativi di rifiuti, mediante documentazione contabile/commerciale falsa, importanti dalla Puglia in Mesoraca, presso gli opifici riconducibili a Mario Donato Ferrazzo e Carmine Serravalle, e da qui conferuti, con false documentazioni che ne dissimulavano la reale consistenza, classificandolo quale “cippato di legno vergine”» verso le centrali a biomasse di Cutro, Crotone e Strongoli. Sono implicati agronomi come Maria Teresa Ferrazzo, Mariella Russo, Salvatore Nicoscia, Gregorio Elia, Michele Santaniello, Francesco Serra, Alessandro Veneziano, Giancarlo Romano.

Centrali a biomasse virtuose (sulla carta)

Tra le accuse anche quella di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche contestata a Fausta Dovico, Domenico Serravalle classe ’65 e Carmine Serravalle classe ’63, rappresentati legale e/o proprietari della Serravalle Energy. Avrebbero attestato dato non veritieri procurando alla centrale a biomassa un ingiusto profitto consistente nell’acquisizione della tariffa incentivata. In sostanza risultava come un centrale virtuosa, e riceveva incentivi, ma in realtà il materiale conferito non era conforme. 
Agli indagati vengono contestate, a vario titolo, anche l’accusa di estorsione, turbata liberà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, illecita concorrenza con minaccia o violenza, trasferimento fraudolento di valori, delitti in materia di armi, furto, traffico di sostanze stupefacenti.
Al momento dall’inchiesta resta fuori il capitolo dedicato alla truffa al Gestore energetico. Infatti, a differenza dell’ordinanza, al momento resta silente l’accusa nei confronti di rappresentanti legali e proprietari degli impianti Enel Mercure, Biomasse Italia e Biomasse Crotone, Ecosesto. Su questo punto la Dda di Catanzaro non procede.

I 99 indagati

La conclusione indagini è stata notificata ad Armando Ferrazzo, Ernesto Ferrazzo, Francesco Ferrazzo, Mario Donato Ferrazzo, Pietro Fontana, Giovanni Foresta, Domenico Grano, Giuseppe Grano, Rosario Piperno, Francesco Trocino, Costantino Calaminici, Giovanni Corrado, Carmine Serravalle (1969), Domenico Serravalle (1973), Domenico Serravalle (1965), Carmine Serravalle (1963), Salvatore Serravalle, Aida Sacchetta, Andrea Sacchetta, Luigi Sacchetta, Pasquale Sacchetta, Antonio Spadafora, Pasquale Spadafora, Fausta Dovico, Domenico Vincenzo Nicolazzi, Oreste Vona, Antonio Sirianni, Giuseppe Lamanna, Gaspare Caligiuri, Steven Ierardi, Domenico Aiello, Giuseppe Greco, Luigi Michele Cavallo, Gianfranco Catalano, Cosimo Roma, Francesco Trani, Luca Pepe, Antonio Scigliano, Daniele Scigliano, Salvatore Riolo, Giovanbattista Barberio, Antonio Lopez Murgia, Fiorino Biafora, Mario Rossitto, Giuseppe Silletta, Agostino Curia, Giuseppe Laratta, Giuseppe Lautieri, Giovanni Bitonti, Carmine Vizza, Davide Romano, Giuseppe Basile, Francesca Tucci, Antonio Bianco, Giuseppe Bianco, Cesare Garofalo, Francesco Spataro, Salvatore Spataro, Barbara Maria Barberio, Anna Maria Amirato, Mariella Russo, Michele Santaniello, Francesco Serra, Massimo Urso, Giuseppe De Vincentis, Alessandro Veneziano, Domenico Leuzzi, Filippo Leuzzi, Gregorio Elia, Antonio Barberio, Giancarlo Romano, Maria Teresa Ferrazzo, Giuseppe Forciniti, Angelo Castelli, Andrea Astorino, Salvatore Pantò, Antonio Cullò, Armando Foresta, Arduino Foresta, Salvatore Bianco, Ernesto Iannone, Giuseppe Mauro, Stefano Mauro, Mimmo Fontana, Franco Antonino Barbera, Giuseppe Grimaldi, Costantino Tallarico, Francesco Serrao, Salvatore Serrao, Pierluca Pollizzi, Santo Fuoco, Luigi Mannarino, Antonio Manfreda, Francesco Manfreda, Giuseppe Manfreda, Vincenzo Mantia, Fortunato Matarise, Nicola Miletta, Serravalle Energy. (ale. tru.)

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