Corridoio sempre più stretto per la proroga del Decreto Calabria, la legge speciale per la gestione della sanità nella nostra regione. L’approvazione era attesa ieri nel corso del Consiglio dei ministri convocato il Primo maggio dalla premier Giorgia Meloni per il via libera al Decreto Lavoro ma – riferiscono fonti governative – non è arrivata. A quanto si è appreso, nella bozza del Decreto Lavoro fino a poche ore prima del Cdm era esplicitamente contenuta una norma, l’articolo 38, che prevedeva la proroga del Decreto Calabria per ulteriori sei mesi e inoltre prevedeva che i commissari straordinari nominati ai sensi dello stesso Decreto Calabria “decadono, ove non confermati, entro 60 giorni dalla conversione” dello stesso provvedimento, ma questa norma sarebbe stata eliminata dal testo finale del Decreto Lavoro, e in effetti non se ne fa cenno nel comunicato ufficiale diramato da Palazzo Chigi. Fonti governative comunque evidenziando che si sta lavorando per ripresentare la proroga del decreto Calabria nel prossimo Consiglio dei ministri, che potrebbe essere convocato entro il fine settimana: è in realtà l’ultima “finestra” ormai disponibile per evitare la scadenza del Decreto Calabria – scadenza fissata all’8 maggio – e la contestuale decadenza degli attuali commissari delle Asp e delle aziende ospedaliere calabresi. Per la proroga del Decreto Calabria, auspicata dal governatore Roberto Occhiuto, è dunque corsa quasi disperata contro il tempo. (c .a.)
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