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Occhiuto, orgoglio “azzurro”: «Forza Italia non finirà, a finire è chi ha gufato contro di noi»

L’intervento del governatore e big forzista alla convention nazionale del partito: «Berlusconi ci ha trasmesso la cultura di governo»

Pubblicato il: 06/05/2023 – 11:35
Occhiuto, orgoglio “azzurro”: «Forza Italia non finirà, a finire è chi ha gufato contro di noi»

MILANO Atto di amore di Roberto Occhiuto a Forza Italia: alla convention nazionale azzurra di Milano, che attende le conclusioni del leader Silvio Berlusocni, il governatore calabrese mette al cento del dibattito un intervento fortemente politico, osservando che «noi non abbiamo complessi, noi apparteniamo a un grande partito che ha inoculato nella cultura politica del paese il principio che la politica serve per governare e per governare bene, questo è l’insegnamento che ci ha dato Berlusconi» e poi aggiungendo che «i gufi che hanno dato per finita Forza Italia sono finiti loro».

«In 18 mesi fatte in Calabria riforme mai viste»

Occhiuto parla al primo panel della seconda giornata della convention, dedicato alle riforme: insieme a lui il ministro Elisabetta Casellati e gli altri presidenti di Regione di Forza Italia.  «La Calabria – esordisce – vuole dimostrare al Paese che è una regione che si può governare, perché in passato è stata rappresentata quasi sempre come una regione piena di problemi e quasi mai si è parlato delle opportunità che ha. Quando sono stato eletto ho pensato che sono stato eletto per affrontare e, se mi riesce, per risolvere qualche problema, però devo puntare a rappresentare alla comunità nazionale le straordinarie opportunità della mia regione, e ho cercato di fare questo, anche perché la nostra sfida come governatori dl Sud e e come governatori del centrodestra dev’essere proprio quella di dimostrare che non esiste più il clichè dei governatori del Sud che fanno i piagnoni, con il cappello in mano e rivendicando soltanto. E  allora – – spiega il governatore della Calabria – anche l’atteggiamento che abbiamo avuto con il collega Schifani e con gli altri governatori sul tema dell’autonomia differenziata è un atteggiamento improntato a questo nuovo modo di intendere il governo delle Regioni del Sud. Appena mi sono insediato ho trovato un miliardo di euro di risorse nella disponibilità della Regione che negli anni non erano state investite, e allora si fa fatica ad avere un approccio rivendicativo quando prima non si dimostra di avere la capacità di governare le Regioni spendendo risorse e creando sviluppo nelle regioni. E allora ho riformato il settore dell’idrico, il settore dei rifiuti, sto riformando la sanità, in un anno sto facendo riforme importanti e mai viste prima in Calabria». 

«I gufi contro Forza Italia sono finiti loro»

Occhiuto poi aggiunge: «Quanto all’autonomia differenziata,  dico a Cirio (il presidente della Regione Piemonte, ndr) che anche io governo cittadini che forse più che nel Piemonte hanno difficoltà ad arrivare a fine mese e governo una regione in cui in alcune parti non ci sono strade o ferrovie e faccio fatica a sviluppare capacità fiscale: e se non si sono strade e non ci sono ferrovie è perché nel corso degli anni la perequazione infrastrutturale non ha funzionato, perché i governi non hanno fatto bene il loro dovere. Però noi potevamo decidere di avere il solito approccio rivendicativo, quello che anche oggi ha la sinistra al Sud, quello di aprire conflitti con i territori e con le Regioni del nord, oppure l’approccio di chi vuole cogliere la sfida: ecco, noi abbiamo colto la sfida e abbiamo ottenuto il risultato, grazie al ministro Casellati, al ministro Tajani, agli altri ministri in Consiglio dei ministri, di modificare il testo sull’autonomia differenziata. Il primo testo proposto da Calderoli prevedeva la possibilità di fare le intese ance prima di superare il criterio ingiusto della spesa storia, un criterio che secondo noi ha sempre penalizzato il Sud: abbiamo chiesto con chiarezza a Tajani, Casellati, che noi avremmo sostenuto il testo soltanto se fosse stato modificato e il governo per iniziativa dei ministri e dei presidenti di Forza Italia ha modificato il testo prevedendo che si potranno fare le intese solo dopo che i diritti sociali e  civili saranno garantiti allo stesso modo su tutto il territorio nazionale. È un grande risultato, ma è un risultato che abbiamo potuto ottenere perché abbiamo cambiato il paradigma del rapporto tra chi governa il sud e chi governa il paese, tra chi governa le regioni del sud e chi governa le regioni del nord. Noi non abbiamo complessi, noi apparteniamo a un grande partito che ha inoculato nella cultura politica del paese il principio che la politica serve per governare e per governare bene. questo è l’insegnamento che ci ha dato Berlusconi. E oggi – sostiene il presidente della Regione Calabria – noi abbiamo la fortuna di poter raccogliere i frutti dei semi che Berlusconi ha piantato nel campo della politica nel corso degli anni. Dobbiamo esserne capaci, dobbiamo esserne degni, possiamo esserne orgogliosi e io sono personalmente orgoglioso perché ho un grande sentimento di riconoscenza per chi mi ha dato questa bellissima possibilità di governare la mia regione, Forza Italia, ho grande sentimento di riconoscenza per tanti giovani che ho incontrato ieri e oggi. Guardando nei loro occhi ho isto quella luce di speranza che ciascuno di noi quando ha cominciato a fare politica aveva e per fortuna ancora conserviamo, ho grande riconoscenza per chi in trincea tiene ancora alta questa bandiera gloriosa di Forza Italia. Fatelo, fatelo con orgoglio, perché come diceva ieri qualcuno i gufi che hanno dato per finita Forza Italia sono sempre finiti loro, anche il terzo polo che era nato su questi presupposti è finito prima di nascere. Noi non finiremo, noi continueremo la nostra esperienza perché – diceva bene Schifani – Forza Italia si regge su Silvio Berlusconi, che ascolteremo tra un po’, ma si regge anche su quello che Berlusconi ha cementato nella politica calabrese, ed è così solido e così forte: sta a noi – conclude Occhiuto – il compito di fortificarlo ancora e dimostrare che su quei semi si può fare affidamento per costruire il grande albero del centrodestra italiano».  (a. c.)

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