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I dubbi degli ingegneri calabresi sul nuovo prezzario regionale: «Lontano dall’essere una best practice»

I presidenti degli Ordini di Cosenza, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Crotone elencano «le criticità e i problemi»

Pubblicato il: 08/05/2023 – 16:49
I dubbi degli ingegneri calabresi sul nuovo prezzario regionale: «Lontano dall’essere una best practice»

«Il nuovo prezziario 2023 pubblicato sul BUR Calabria è lontano dall’essere una best practices, per come da alcune parti conclamato, non fosse altro per una mancata valutazione di impatto nella gestione del transitorio». Lo scrivono in una nota i presidenti degli Ordini degli ingegneri Cosenza, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Crotone, Marco Saverio Ghionna, Romano Mazza, Francesco Foti e Antonio Grilletta. «Purtroppo – spiegano – questa mancata valutazione potrà comportare, in questo particolare periodo, un freno importante per la regolare attuazione dei tanti programmi di investimento in fiere. Di questi aspetti abbiamo avvertito la Regione nel corso delle interlocuzioni preliminari, ma a nulla sono valse le nostre osservazioni. Giova ricordare che il Prezziario Regionale è uno strumento fondamentale in uso principalmente ai progettisti e ai Direttori dei Lavori e non già e non solo un adempimento amministrativo per l’Ente Regionale o di sostenibilità del mondo delle imprese». Secondo gli Ordini «le criticità e i problemi introdotti dall’adozione del nuovo Prezzario dei Lavori Pubblici della Calabria anno 2023 possono essere semplicemente così riassunti: impossibilità di eseguire il rapido aggiornamento dei prezzi per mezzo di applicazioni informatizzate (software tecnici di contabilità); diffusa mancata corrispondenza fra voci di capitolato e voci di elenco prezzi 2023, in termini di forniture, lavorazioni, metodologie di lavorazione, ecc; irreperibilità nel prezzario 2023 di articoli di prezzo presenti nell’omologa edizione del 2022 (e precedenti). Basterebbe solo questo a far capire come, se si vuole perseguire un corretto rapporto efficacia/efficienza nella realizzazione e messa a terra delle tante risorse disponibili, non si può continuare a procedere avendo solo come faro la natura economica di attività né tantomeno il rispetto di scadenze tout court, in completa assenza della tutela delle prerogative della azione tecnica e tecnico contabile che ne rendono attuabile la eventuale gestione. Per questo gli Ordini sottoscriventi hanno scritto formalmente al DG del Dipartimento dei LLPP della Regione Calabria, sollecitando l’avvio nel più breve tempo possibile di un sistema  di gestione del transitorio realmente condiviso nell’interesse di tutte le parti interessate e soprattutto capace di una agevolare una corretta e sostenibile azione attuativa».

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