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Occhiuto: «Fi resiste ma serve una classe dirigente che utilizzi quello che Berlusconi ha seminato»

Il governatore: «Nel video il solito Cavaliere combattente ma adesso chi ha funzioni di governo nel partito si assuma maggiori responsabilità»

Pubblicato il: 08/05/2023 – 17:02
Occhiuto: «Fi resiste ma serve una classe dirigente che utilizzi quello che Berlusconi ha seminato»

CATANZARO «Berlusconi ha dimostrato che nonostante il mese in ospedale è ancora il solito Berlusconi che ha voglia di combattere» ma «ora si tratta di costruire all’interno di Forza Italia una classe dirigente che utilizzi ciò che Berlusconi ha seminato ma lo sappia far consolidare nel terreno del centrodestra». Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto, uno dei big nazionali di Forza Italia, ospite di “Tagadà” su La7. Al centro dell’intervento il ritorno sulla cena politica del Cavaliere con il video alla convention azzurra di Milano.

«Forza Italia resiste»

«Ho trovato Berlusconi emozionato, eravamo emozionati noi ma – ha rilevato Occhiuto – credo che fosse emozionato anche lui nella comunicazione anche lunga che ha fatto, 21 minuti di video. Ho trovato soprattutto un partito con una base che ha ancora entusiasmo: da anni danno Forza Italia per finita, ma quelli che la danno per finita poi finiscono sistematicamente mentre Forza Italia resiste. Ora la vera sfida del gruppo dirigente di Forza Italia è quella di dare continuità a questo partito anche oltre».

Occhiuto: «Fi resiste ma serve una classe dirigente che utilizzi quello che Berlusconi ha seminato»

«Chi governa in Fi ora si assuma maggiori responsabilità»

I conduttori di “Tagadà” ricordano che su Repubblica oggi è uscita una dichiarazione di Gasparotti, storico regista di Berlusconi, che ha definito «angosciante» il video di Berlusconi, e ricordano che inoltre sugli organi di informazione nazionale si continua a parlare di una Forza Italia divisa tra l’ala governista rappresentata dalla compagna del Cavaliere, Marta Fascina, e dal vicepremier Antonio Tajani, e l’ala rappresentata dalla capogruppo forzista al Senato Licia Ronzulli (nella quale secondo le ricostruzioni di testate nazionali sarebbe a esempio posizionato tra gli altri il coordinatore calabrese azzurro Giuseppe Mangialavori). Sul punto Occhiuto ha evidenziato che «intanto Gasparotti dovrebbe sapere che è difficile convincere Berlusconi su come bisogna comunicare, è per cui è stato Berlusconi a voler fare un discorso di 21 minuti, e ha dimostrato che nonostante il mese in ospedale è ancora il solito Berlusconi che ha voglia di combattere. Poi, lo dicevo prima: ora si tratta di costruire all’interno di Forza Italia una classe dirigente che utilizzi ciò che Berlusconi ha seminato ma lo sappia far consolidare nel terreno del centrodestra. Immagino che da qui in poi chi ha funzioni di governo all’interno del partito di Forza Italia debba assumersi maggiormente delle responsabilità».

A sinistra Elisabetta Piccolotti, a destra Occhiuto ospiti di “Tagadà”

L’autonomia differenziata

Occhiuto ha poi ribadito la sua posizione sull’autonomia differenziata: «Sia io che Schifani abbiamo detto che avremmo sostenuto il progetto di autonomia differenziata soltanto a condizione che fossero garantiti i diritti sociali e civili su tutto il territorio nazionale, a condizione che si superasse il criterio della spesa storica. Così è nel testo che abbiamo fatto modificare. Il primo testo di Calderoli prevede la possibilità dee intese anche prima di superare la spesa storica, il secondo testo che contiene le modifiche chieste da me e Schifani prevede le intese dopo. Quindi – ha proseguito il presidente della Regione – se verrà realizzato quello che abbiamo fatto inserire nel testo, e cioè che le intese si faranno soltanto dopo aver definito i livelli essenziali di prestazioni secondo i fabbisogni standard, ci sarà il nostro sì, altrimenti è evidente che si modificheranno le posizioni dei presidenti del Sud di centrodestra. Però non mi sembra ci sia questo rischio, perché il testo depositato contiene le nostre richieste di modifiche».

La polemica sul Ponte

Nel corso della puntata di “Tagadà” c’è spazio per una polemica con Elisabetta Piccolotti di Verdi-Sinistra Italiana, che ha voluto dare «un consiglio non richiesto» a Occhiuto a «occuparsi di sanità» più che a dire sì al Ponte sullo Stretto che è «la solita mangiatoia che avvantaggerà la criminalità organizzata». «Io – ha replicato Occhiuto – governo una regione complicata dove c’è una forte presenza dei poteri criminali, però attenzione a non far pagare due volte ai cittadini del Mezzogiorno due volte il prezzo derivante dalla presenza dei poteri criminali, questa presenza non deve costituire l’alibi per non fare le opere». (c. a.)

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