VIBO VALENTIA C’è anche il medico legale Alfonso Luciano tra gli indagati nell’inchiesta “Maestrale-Carthago” della Dda di Catanzaro. Come nel caso di Cesare Pasqua, il professionista – finito nell’indagine in qualità di Dirigente sanitario della Casa Circondariale di Vibo Valentia e direttore dell’Ufficio Protezione e Prevenzione Aziendale dell’Asp – pur «non essendo inserito stabilmente nel sodalizio criminale» è accusato di aver fornito, tuttavia, un «concreto, specifico e consapevole contributo per questioni di tipo sanitario mettendosi a disposizione delle locali di Vibo Valentia e Sant’Onofrio».
Le «competenze professionali» e «la struttura pubblica» sarebbe state messe da Luciano «a disposizione delle cosche Lo Bianco, Mantella-Pardea, Camillò-Bonavota». Il medico legale avrebbe consentito, in particolare «di garantire, attraverso la propria prestazione professionale, esiti giudiziari favorevoli ai sodali».
Luciano si sarebbe prestato alla «redazione di consulenze mediche compiacenti», avrebbe fornito «relazioni mediche finalizzate a far ottenere benefici e/o evitare provvedimenti disciplinari a carico dei sodali detenuti» e avrebbe anche offerto la propria intercessione «con ulteriori medici e professionisti dell’Asp di Vibo al fine di cancellare e/o alleggerire le sanzioni amministrative comminate, rivelando notizie riservate anche riguardo le indagini in corso e imminenti arresti, acquisite grazie alle entrature nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine». In cambio, il medico avrebbe «ottenuto in cambio beni materiali, somme di denaro, protezione da richieste estorsive, nonché appoggio elettorale (come nel caso delle elezioni del 2004, allorché cercava il sostegno della cosca Bonavota)». (redazione@corrierecal.it)
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