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l’indagine

«Lo abbiamo sistemato, è terzo». A Cessaniti il concorso “truccato” per assumere Niglia

Dall’inchiesta il ruolo di Mazzeo che avrebbe consegnato all’ex presidente della Provincia di Vibo copia del quiz della prova preselettiva

Pubblicato il: 10/05/2023 – 11:25
«Lo abbiamo sistemato, è terzo». A Cessaniti il concorso “truccato” per assumere Niglia

VIBO VALENTIA Tra i 167 indagati nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Catanzaro che questa mattina ha portato al fermo di 61 persone ci sono anche nomi di ex dirigenti e amministratori. Tra questi c’è Andrea Niglia, ex sindaco di Briatico e presidente della Provincia di Vibo Valentia ma anche Filippo Mazzeo, responsabile del servizio amministrativo del Comune di Cessaniti fino al 1° gennaio 2019, poi nominato collaboratore a titolo gratuito dell’ente.  

Il concorso “truccato”

Secondo quanto emerso dall’inchiesta della Distrettuale, Mazzeo avrebbe consegnato a Niglia una copia dei quiz della prova preselettiva, nonché le domande delle successive due prove scritte del concorso pubblico per l’assegnazione di un posto di istruttore direttivo presso i servizi demografici. «Vedi che ad Andrea lo abbiamo sistemato eh, è il terzo! Tranquillamente! (…) Gli ho passato i compiti che non è uno stronzo! A questo, a questo… al test di ingresso! Però qui non ha importanza e non conta! Poi siamo andati al matrimonio! Insieme al cugino, ce lo siamo seduti assieme là (…) il terzo è assodato!». Una condotta che, secondo l’accusa, «avrebbe indotto in errore dapprima la commissione esaminatrice del concorso per esami per la copertura a tempo indeterminato e part time al 50% di un posto di istruttore direttivo presso i servizi demografici, indetto dal Comune di Cessaniti in ordine all’idoneità del candidato allo svolgimento di quella determinata mansione e successivamente il Comune di Zungri che, affidatosi alla predetta valutazione, attingeva dalla graduatoria relativa alla procedura selettiva, assumendo Niglia presso il proprio ufficio anagrafe, con conseguente ingiusto profitto per il candidato ed altrui danno costituito dal dispendio di risorse investite dall’ente nell’espletamento della selezione pubblica».

L’abuso di poteri

Contestata, poi, l’aggravante per abuso di poteri o violazione di doveri inerenti la pubblica funzione rivestita da Mazzeo all’interno del Comune di Cessaniti e l’ulteriore aggravante di agevolazione e rafforzamento del sodalizio mafioso “consistente nell’insediare, all’interno della pubblica amministrazione, un soggetto di fiducia della criminalità organizzata, da asservire alle proprie necessità, in funzione del rafforzamento della propria influenza sul territorio». (Gi. Cu.)

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