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«Chi ha governato Cosenza per oltre un decennio, non ha costruito le basi per la città unica»

Il consiglio comunale di martedì ha permesso di fare chiarezza su un tema assai importante, quello della città unica, che si sta portando avanti con approssimazione.Bene ha fatto il Presidente del…

Pubblicato il: 11/05/2023 – 15:01
di Francesco Turco*
«Chi ha governato Cosenza per oltre un decennio, non ha  costruito le basi per la città unica»

Il consiglio comunale di martedì ha permesso di fare chiarezza su un tema assai importante, quello della città unica, che si sta portando avanti con approssimazione.
Bene ha fatto il Presidente del Consiglio Giuseppe Mazzuca a convocarlo in contemporanea a quello di Rende e a distanza di due giorni da un bellissimo e partecipatissimo incontro svolto a Castrolibero e nel quale il candidato sindaco di quella città ha rappresentato, come noi, la contrarietà ad una proposta di legge regionale che ha numerosissime lacune.
Risulta assai singolare che a proporre questo affrettato processo di fusione sia chi ha governato la nostra Città per oltre un decennio, senza preoccuparsi di costruire la Città unica, ad esempio attraverso l’unione dei servizi, la programmazione culturale unitaria e tanti altri processi che avrebbero potuto creare basi solide per la fusione. Penso, ne sono convinto, che tutto ciò abbia solo interessi elettorali. Chi ci ha preceduto sbandiera una delibera di giunta del 2017 ma nulla ha fatto se non parole. L’opposizione ci dice che siamo attaccati alle poltrone; molti di noi siedono tra questi banchi per la prima volta, lo fanno con rispetto e con passione, lo fanno con garbo, lo fanno camminando ogni giorno per la città di cui conoscono i problemi e ascoltano le istanze di chi la abita e di chi la frequenta. Al contrario di quanti oggi si ergono a paladini della città unica, non rivestiamo come loro da moltissimi anni il ruolo di consiglieri comunali o di amministratori a vario titolo ma il nostro agire politico ha un unico intento che è quello di risollevare la città dalle secche in cui è stata portata da chi l’ha governata fino a 16 mesi fa. È davvero assurdo che in questi giorni si stia spingendo nella direzione della città unica senza una logica, senza costruire basi solide e coinvolgimento dei cittadini al fine di arrivarvi, non con l’improvvisazione di chi la propone, ma in maniera trasparente e sensata. Ritengo che questa presa di posizione sia una vera e propria prova di forza, da parte di chi ancora dopo 16 mesi non ha digerito una sconfitta elettorale che ha sancito un avvicendamento politico democratico e fisiologico.
A differenza di chi, prima di noi, ha governato Cosenza in questi mesi abbiamo lavorato nella direzione di costruire ponti con le città di Rende e Castrolibero al fine di far nascere progetti e servizi comuni che sono propedeutici alla città unica. Abbiamo finalmente definito la localizzazione del nuovo ospedale (ci chiediamo perché la regione non faccia la propria parte) in una zona baricentrica rispetto ai tre comuni, abbiamo recuperato fondi che stavano per andar persi (ci chiediamo come l’ex sindaco possa dire che abbiamo un centro storico bellissimo che va solo rigenerato, quando proprio lui è stato artefice del suo declino mentre noi, grazie a Cis e Agenda Urbana lo stiamo facendo finalmente rinascere) e avviato una serie di opere attraverso il PNRR che ci fanno guardare al futuro con fiducia.  Ciò che abbiamo a cuore è portare a termine con determinazione e forza quanto in questi mesi abbiamo messo in campo. I nostri concittadini devono essere coscienti che una città unica nata all’improvviso con questi  metodi è molto probabile faccia andare in fumo tutto quello che stiamo mettendo in campo. Non vogliamo che tutto ciò vada perso, convinti come siamo che le opere avviate non possano essere gestite in maniera approssimativa ma con un Comune guidato autorevolmente e con un orizzonte temporale che consenta il completamento dei lavori. Avremmo voluto leggere una proposta di legge ben articolata e che analizzasse bene numeri e modalità per la costruzione della città unica, che ci spiegasse come gestire l’immenso patrimonio immateriale delle cooperative, una proposta di legge che partisse dal coinvolgimento dei comuni interessati e che invece, secondo i proponenti la legge, dovrebbero subire le loro scelte. Noi non siamo qui per difendere poltrone, non ne abbiamo bisogno, ma per dire con forza che le scelte, specie se così importanti, vanno condivise, mai imposte.
*consigliere comunale di Cosenza

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