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il protocollo

Pnrr, la Regione Calabria e la Dia alzano una barriera contro i “tentacoli” della ‘ndrangheta

Occhiuto e Vallone siglano l’intesa. Il direttore dell’Antimafia: «Campanelli d’allarme ma con questi strumenti prevenzione efficace»

Pubblicato il: 12/05/2023 – 16:47
Pnrr, la Regione Calabria e la Dia alzano una barriera contro i “tentacoli” della ‘ndrangheta

CATANZARO Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e il direttore della Direzione investigativa antimafia, Maurizio Vallone, hanno sottoscritto oggi, nella sede della giunta a Catanzaro,  un protocollo d’intesa per l’espletamento di attività di collaborazione mirate al rafforzamento della prevenzione e del contrasto alla criminalità organizzata, anche di tipo mafioso, nell’ambito delle procedure di appalto, autorizzazioni, concessioni per gli interventi previsti dal Pnrr, dalla programmazione comunitaria 2021-27 e dal Piano Sviluppo e Coesione. Gli ambiti di collaborazione si concretizzeranno anche nella verifica e monitoraggio degli atti, contratti e provvedimenti di spesa adottati dalla Regione Calabria per l’attuazione degli interventi del Pnrr, con particolare riferimento alla platea degli operatori economici che parteciperanno o risulteranno assegnatari di appalti, autorizzazioni e/o concessioni, anche in sub-affidamento.L’accordo risponde all’interesse generale di individuare strumenti idonei a prevenire le infiltrazioni mafiose nel sistema delle forniture di beni e servizi in considerazione, dell’arrivo sul territorio della Calabria, di una rilevante quota di risorse del Pnrr stanziate per la realizzazione di opere di significativo impatto in diversi settori, tra i quali, la viabilità, la sanità e l’edilizia che attiveranno contratti pubblici di lavori, servizi e forniture meritevoli di particolare attenzione anche ai fini di prevenzione, controllo e contrasto dei tentativi di infiltrazione mafiosa.

Vallone, Occhiuto, Ricci

Occhiuto: «Lo Stato quando è unito è più forte della ‘ndrangheta»

«Siamo contenti di aprire le nostre banche dati – ha detto il presidente della Regione Occhiuto – perché chi si occupa della prevenzione e nella repressione dei poteri criminali aiuta le istituzioni politiche, aiuta la regione a fare in nodo che le risorse dello Stato e dell’Europa siano destinate davvero a beneficio dei calabresi e non ad arricchire i poteri criminali che spesso costituiscono uno spot terribile per la Calabria perché la descrivono come una terra senza futuro. La Calabria ha un grande futuro perché ha grandi ricchezze, e grandi risorse e deve avere il coraggio di spenderle in modo da produrre sviluppo. Le istituzioni politiche da sole non ce la possono fare, è necessario che ci sia una sinergia con chi si occupa di prevenire e reprimere i poteri criminali perché – ha rilevato Occhiuto – quando lo Stato in tutte le sue articolazioni lavora insieme lo Stato è molto più forte della ‘ndrangheta e dei poteri criminali».

Vallone: «La ‘ndrangheta è forte ma questo strumento è efficace»

Secondo Vallone la firma del protocollo «è la dimostrazione che quando le cose si vogliono fare si fanno, ‘ndrangheta o non ‘ndrangheta, anzi proprio contro la ‘ndrangheta e contro qualsiasi potere criminale. La lungimiranza del presidente della Regione di svolgere questa attività di prevenzione insieme alla Dia ci consentirà di avere informaticamente i dati dei progetti del Pnrr e di altre importanti opere pubbliche in Calabria in modo da poterli confrontare con la nostra banca dati in maniera automatizzata e quindi riportare – ha aggiunto il direttore della Dia –  i risultati sui tavoli dei prefetti per le attività interforce in modo da evitare che sin dall’inizio le organizzazioni criminali possano entrare nell’appalto pubblico». Vallone ha poi aggiunto: «Noi dobbiamo cercare di sviluppare i nostri controlli a tutti i livelli, sia preventivi sia successivi, con l’autorità giudiziaria, in questo momento noi occupiamo della prevenzione, ci occupiamo di impedire che i soldi posano arrivare alla criminalità organizzata. Bisogna fare presto con gli appalti del Pnrr perché ce lo impone l’Europa, questo non vuol dire che non vengano fatti i controlli. Anticipare i controlli in una fase così preventiva, come quella che addirittura è precedente a quella dell’aggiudicazione degli appalti come stiamo facendo con questo protocollo con la RegioneCalabria, ci fa superare tante difficoltà». Vallone infine ha spiegato che «i campanelli ci sono sempre, siamo in una regione in cui la ‘ndrangheta è davvero presente, la ‘ndrangheta è forte, ma questa prevenzione fatta in questo modo ci assicura la possibilità di poterla contrastare con efficacia e impedire che possa accedere agli appalti pubblici».  Alla firma hanno presenziato anche il prefetto di Catanzaro Enrico Ricci e anche il consigliere regionale Antonio montuoro (FdI), presidente della seconda Commissione bilancio e programmazione, che ha fortemente caldeggiato questa sottoscrizione.  «È una giornata molto importante per la Calabria – ha osservato Montuoro – perché siamo tra le prime regioni in Italia a firmare questo protocollo sul contrasto alle infiltrazioni criminali sui fondi pubblici. È anche la dimostrazione che questa Regione fa della legalità un caposaldo, soprattutto in un periodo storico in cui non possiamo permetterci passi falsi sulla gestione di risorse così ingenti indispensabili allo sviluppo». (c. a.)

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