Ultimo aggiornamento alle 20:30
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

la lettera

Bergamini, la figlia di Tiziana Rota: «Mia madre non potrà testimoniare per un forte carico emotivo»

Già nel 2022 il pm del processo Luca Primicerio parlò di paura della donna a presentarsi in tribunale

Pubblicato il: 13/05/2023 – 19:09
Bergamini, la figlia di Tiziana Rota: «Mia madre non potrà testimoniare per un forte carico emotivo»

COSENZA Un passaggio interessante, passato in secondo piano, dell’ultima interminabile udienza dello scorso 8 maggio del processo Bergamini in corso al tribunale di Cosenza, riguarda una lettera inviata alla presidente della Corte d’Assise Paola Lucente, dalla figlia di Tiziana Rota. Quest’ultima è la moglie di Maurizio Lucchetti (ex compagno di squadra di Denis Bergamini) convocata come testimone, insieme al marito, nella prossima udienza del 19 maggio che si terrà occasionalmente a Bologna.
Nella sua lettera, la figlia di Rota parla di «incapacità pragmatica» della madre «a testimoniare sulla base di un forte carico emotivo». In virtù di ciò e in accordo con il pm Luca Primicerio e gli avvocati di parte, Lucente ha disposto un incarico peritale allo scopo di verificare se Rota sia in grado di rispondere alla convocazione.
Il nome della donna è stato tirato in ballo di recente da Donata Bergamini, sorella di Denis (foto sopra). Dopo la morte del fratello, Donata chiamò Tiziana Rota perché era venuta a sapere che Isabella Internò, unica imputata del processo, era stata sua ospite per qualche giorno a Salerno, città in cui giocava Lucchetti. «In quell’occasione, però – ha dichiarato Donata Bergamini nel corso dell’udienza del 31 marzo scorso –, ebbi la percezione che Tiziana Rota non mi avesse detto tutto ciò che sapeva. Voleva chiudere in fretta la telefonata e mi convinsi che avesse paura di qualcosa. La rividi molti anni dopo, nel 2009 o 2010, nel mio paese, a Boccaleone, per un torneo dedicato a mio fratello. In quella circostanza finalmente si aprì con me. Mi rivelò di aver visto Isabella Internò sei o sette giorni prima che Denis morisse. La incontrò in una pasticceria a Rende e si sentì dire dalla ragazza una frase agghiacciante: “Piuttosto che saperlo di un’altra, lo preferisco morto”. Mi parlò anche dei cugini della Internò. Chiesi a Tiziana Rota – ha detto sempre la sorella di Denis Bergamini – perché non mi avesse detto prima quelle cose e lei mi rispose che aveva avuto paura per la sua bambina piccola. Mi chiese scusa, si mise a piangere. Una volta cresciuta, proprio sua figlia ha spinto la madre a venire da me per raccontarmi tutto».
Oggi la figlia della donna chiede invece per la madre l’annullamento della testimonianza per evitarle un forte stress emotivo. Bisogna ricordare che già nel gennaio del 2022, Tiziana Rota evitò una prima convocazione nel processo per motivi di salute. In quella circostanza il pm Luca Primicero, parlò di «paura di testimoniare» della donna, «per come si evince dalle intercettazioni». (f.v.)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x