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L’operazione

Smantellata centrale della droga a Reggio: arrestati i fratelli dell’uomo ucciso al Rione Marconi – VIDEO

Indagine scollegata dall’omicidio. La palazzina in cui spacciavano era protetta da videocamere e barriere in ferro per evitare controlli

Pubblicato il: 13/05/2023 – 9:45
Smantellata centrale della droga a Reggio: arrestati i fratelli dell’uomo ucciso al Rione Marconi – VIDEO

REGGIO CALABRIA Avevano trasformato un condominio nel Rione Marconi di Reggio Calabria, di proprietà di un ente pubblico, dotandolo di barriere e strumenti di videosorveglianza che servivano a gestire una piazza di spaccio al riparo dalle attenzioni delle forze dell’ordine. Su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri e del sostituto Stefano Musolino, il Gip Claudio Treglia ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Vito e Gianluca Morelli di 37 e 40 anni. Entrambi sono i fratelli di Antonio Morelli, il ragazzo di 29 anni ferito gravemente giovedì pomeriggio al Rione Marconi e morto poco dopo in ospedale dove era stato accompagnato proprio dal fratello Gianluca. L’omicidio non è collegato a questa indagine, nell’ambito della quale il gip ha disposto gli arresti domiciliari anche per un altro indagato, Achille Mazza di 58 anni, mentre una quarta persona risulta solo indagata. L’indagine è stata avviata in seguito a un esposto anonimo e i carabinieri del Comando provinciale hanno eseguito diversi sequestri di droga trovata addosso agli acquirenti che uscivano dalla palazzina del Rione Marconi dove si erano recati per rifornirsi di sostanza stupefacente. I riscontri investigativi hanno permesso di appurare che i vari soggetti bussavano alla porta d’ingresso dell’abitazione di Vito Morelli che spacciava mentre si trovava agli arresti domiciliari. «Gli indagati – scrive il gip nell’ordinanza – hanno dimostrato notevole professionalità nella commissione del reato, dotando l’abitazione dei Morelli di telecamere e strutture idonee a eludere i controlli delle forze dell’ordine. Inoltre, essi si sono dotati di un’organizzazione di persone non minimale, avendo contribuito al fatto almeno 4 soggetti di cui due deputati a ricevere i clienti ed hanno dimostrato di avere conseguito rilevanti profitti dall’attività illecita svolta».

Le indagini


In particolare, l’operazione scattata all’alba, giunge ad esito di un’attenta attività d’indagine condotta, a partire da dicembre scorso dai Carabinieri della Stazione di Reggio Calabria Modena, sotto il costante coordinamento della locale Procura della Repubblica.
Le attività investigative, nello specifico, sono state avviate a seguito di un esposto anonimo diretto a segnalare la trasformazione, da parte di uno degli indagati di un condominio di proprietà di ente pubblico, sito nel noto Rione Marconi, attraverso barriere e videocamere di sorveglianza approntati al fine di gestire una piazza di spaccio al riparo delle attenzioni delle Forze dell’Ordine.
Fondamentale si è rilevata a partire da questo evento, l’attività info – operativa avviata nell’ immediatezza dai militari dell’Arma nonché la successiva attività d’indagine, soprattutto tecnica di videosorveglianza che ha permesso di confermare la fondatezza dell’ipotesi delittuosa.

Droga e banconote sequestrate


L’esercizio di tale attività illecita è stata altresì avvalorata anche dai plurimi sequestri di droga effettuati in danno degli acquirenti della sostanza, visti nell’atto di uscire dalla palazzina oggetto d’indagine e controllati, nelle immediatezze, dagli operanti a cui gli stessi riferivano di essersi riforniti presso uno stabile agevolmente individuabile con quello oggetto delle indagini.
I successivi riscontri investigativi, inoltre, hanno permesso di appurare che i vari soggetti interessati, prima di realizzare tali scambi, venivano colti nell’atto di bussare alla porta d’ingresso dell’abitazione di pertinenza di uno degli indagati, già sottoposto agli arresti domiciliari, ove gli acquirenti si trattenevano pochi minuti, per il tempo necessario al fine di acquistare la droga.
Ulteriori conferme del ruolo assunto dagli indagati, in qualità di autori, in concorso tra loro, del delitto di detenzione e di plurime cessioni di cocaina, sono emerse anche dagli esiti delle perquisizioni, effettuate nel corso delle attività, a seguito delle quali è stata rinvenuta nel complesso una rilevante somma in contanti, costituita da banconote di piccolo taglio per un ammontare di circa 4mila euro, sottoposti a sequestro in quanto considerati provento di spaccio di sostanze stupefacenti.
Rinvenute, inoltre, varie dosi di “cocaina”, occultate negli incavi del vano scala appartenente alla palazzina del Rione.
Nell’ambito delle attività, sono stati in ultimo abbattuti e rimossi, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria ostacoli fissi da personale intervenuto dei Vigili del Fuoco, nella fattispecie una parete in ferro posta tra due piani ed un’altra struttura dello stesso materiale ubicata al piano terra, poiché realizzate abusivamente al fine di favorire l’attività di spaccio.

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