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l’intervista

Melillo: «La mafia è diventata una componente strutturale del mercato dell’impresa»

Il procuratore nazionale antimafia è intervenuto a Napoli in un convegno organizzato dalla Federazione antiracket e antiusura

Pubblicato il: 16/05/2023 – 8:53
Melillo: «La mafia è diventata una componente strutturale del mercato dell’impresa»

NAPOLI Il Pnrr, gli interessi delle mafie e gli interventi sindacali poco presenti. Parla il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, ieri intervenuto a Napoli in un convegno organizzato dalla Federazione antiracket e antiusura. «Oggi – dice – non vedo tracce di interventi sindacali sulle mafie. Sul versante dell’aggressione ai diritti portato dalla criminalità organizzata da tempo ormai non vedo più intervenire le formazioni intermedie: su questo fronte del sindacato, tranne qualche convegno, non vedo più traccia di denuncia, che pure servirebbe ad esempio in occasione delle confische e dei sequestri di aziende», si legge sul Mattino. E poi l’allarme sulla solitudine delle associazioni. «Prendo atto che resta solo la solitudine dell’associazionismo». Inevitabile un passaggio sulla zona grigia e sul ruolo dei colletti bianchi. «Chiamiamo le cose con il loro nome: sono aree sporche, e non ne è esente nemmeno l’impresa, anzi direi che oggi la mafia è diventata una componente strutturale del mercato dell’impresa, altra dimensione della criminalità. Gli imprenditori sanno che, accanto all’estorsione fatta dal signore con la coppola in testa e la lupara sulle spalle, c’è una forma di vessazione che si consuma all’interno dell’impresa stessa: perché quando un’azienda mafiosa entra in una rete più ampia, inquina l’intero network», sottolinea Melillo. Che poi suggerisce un esempio concreto: «Le false fatturazioni: vogliamo dirlo che una parte del tessuto economico e produttivo si nutre oggi dei flussi finanziari e delle provviste clandestine determinate dal ricorso sistematico a gigantesche frodi fiscali? E oggi la criminalità economica mafiosa è anche questo».
Infine, il passaggio sul Pnrr. «Come si pensa di fare prevenzione? – si chiede il procuratore nazionale antimafia. «Penso che si sia iniziati col piede sbagliato – aggiunge il magistrato – la partita non è domestica, ma si gioca sotto gli occhi dell’Europa». Nella chiosa, Melillo cita l’ex premier Mario Draghi. «In occasione della sua visita alla Dna, a Roma, disse: “Guai se si diffondesse in Europa l’idea che i finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che sono soldi versati da tutti i contribuenti europei, finissero nelle tasche delle mafie”». 

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