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La tragedia

Alluvione in Emilia, si aggrava il bilancio: salgono a 13 le vittime

I corpi di una coppia di anziani agricoltori sono stati rinvenuti in casa. Ed altri due decessi sempre nel Ravennate

Pubblicato il: 18/05/2023 – 16:52
Alluvione in Emilia, si aggrava il bilancio: salgono a 13 le vittime

RAVENNA Si aggrava il bilancio dell’alluvione in Emilia-Romagna. Sale, infatti, a 13 il bilancio dei morti. Gli ultimi tre morti si registrano nel Ravennate tra cui due agricoltori di 73 e 71 anni, marito e moglie, trovati senza vita nel loro appartamento di Russi, nel Ravennate, completamente invaso dalle acque. A lanciare l’allarme già ieri sui social era stato il figlio che non riusciva più a contattare i due. Tra le ipotesi, si pensa che fossero tornati in casa forse per recuperare un elettrodomestico. Al vaglio le cause esatte del decesso. Non si esclude neppure una morte per folgorazione.
Mentre in un’abitazione di Castel Bolognese è stato trovato il corpo di un uomo che sembra non sia voluto andare via all’arrivo delle acque. Risulta inoltre una persona dispersa a Boncellino.
Otto i decessi registrati nella giornata di ieri (quattro in provincia di Cesena, tre in provincia di Forlì e uno nel Bolognese) ai quali si aggiungono le 5 vittime accertate comunicate oggi dalla prefettura di Ravenna. 
Prosegue, intanto, la corsa contro il tempo per soccorrere le persone rimaste intrappolate e mettere in sicurezza i paesi, le città e le strade inondate dalla piena dei fiumi. Al tempo stesso inizia la conta dei danni (enormi) con tante aziende rimaste sott’acqua.

I numeri del dramma

Il bilancio è drammatico: 10mila gli sfollati, non definito il numero di eventuali dispersi, 42 i comuni coinvolti, 27mila persone prive di energia elettrica, 250 strade chiuse. 
Settemila le richieste d’aiuto al 112, 1.500 gli uomini impegnati nelle attività di soccorso, 3000 gli interventi eseguiti. L’alluvione ha devastato intere città. Sono stati 23 i fiumi esondati e 280 le frane. Zolle di terra e alberi che cadono come birilli sulla strada, persone rifugiate sul tetto, anziani e bambini messi in salvo con i gommoni, strade trasformate in paludi. Gli alberi secolari lasciano solo un ciuffo verde visibile alle telecamere. La case sembrano barche rosse in mezzo alla melma. Immagini che hanno fatto il giro del mondo. La realtà ha superato le peggiori previsioni: in alcune zone è caduta in 36 ore più pioggia della media dell’intero mese di maggio.

Le città sott’acqua

Sott’acqua Faenza, Cesena, Forlì, Lugo, Cervia, alcune zone del Ravennate oltre a comuni più piccoli e anche i portici della centrale via Saffi a Bologna sono stati inondati. Black out elettrici, linee telefoniche fuori uso, treni in tilt: l’angoscia alimentata dall’isolamento di intere aree. La Romagna è sommersa, annaspa ma si aggrappa a ogni ancora (1200 volontari, gommoni, elicotteri, 600 vigili del fuoco) per non affondare. Stivali di gomma, pantaloni al ginocchio e secchi in mano. Via l’acqua (adesso) come fu per le macerie (11 anni fa) per una terra che vuole rialzarsi a ogni costo. 

Papa: «Partecipazione al dramma di questo disastro»

Papa Francesco ha espresso «i suoi sentimenti di viva partecipazione per l’impressionante disastro che ha colpito» l’Emilia Romagna. In un telegramma di cordoglio per le vittime del violento nubifragio, inviato – a nome del Santo Padre – dal Sostituto per gli Affari Generali, monsignor Edgar Pena Parra, al cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo Metropolita di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Pontefice «assicura fervide preghiere di suffragio per i defunti esprimendo cordoglio ai familiari», «invoca da Dio conforto per i feriti e consolazione per quanti soffrono conseguenze per la grave calamita’”.Francesco ringrazia inoltre «tutti coloro che in queste ore di particolare difficoltà si stanno adoperando per portare soccorso e alleviare ogni sofferenza, come pure le comunità diocesane per la manifestazione di comunione e fraterna vicinanza alle popolazioni più provate». 


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