ROMA La commissione parlamentare d’inchiesta Antimafia si riunirà per la sua costituzione martedì prossimo, 23 maggio, alle ore 13. Lo ha annunciato all’Assemblea del Senato il vice presidente Maurizio Gasparri. Lo riferisce l’Agi. Il presidente del Senato ha chiamato a far parte della commissione i senatori Cantalamessa, Castilello, Della Porta, Aurora Floridia, Iannone, Melchiorre, Minasi, Mirabelli, Musolino, Nave, Paita, Potenti, Rando, Rastrelli, Russo, Sallemi, Salvitti, Scarpinato, Sigismondi, Silvestro, Sisler, Spelgatti, Ternullo, Valente e Verini. Il presidente della Camera, ha aggiunto Gasparri, ha invece chiamato a far parte della commissione – riporta sempre l’Agi – i deputati Antoniozzi, Ascari, Barbagallo, Bicchielli, Cafiero De Raho, Carrà, Castiglione, Colosimo, Congedo, D’Attis, De Corato, Gallo, Gubitosa, La Salandra, Maiorano, Michelotti, Orlando, Piccolotti, Pittalis, Pretto, Provenzano, Serracchiani, Sudano, Tenerini e Zinzi. Sono due quindi – secondo quanto emerge dall’elenco diffuso dall’agi – i parlamentari calabresi chiamati a far parte dell’Antimafia: la senatrice Tilde Minasi, della lega, e il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi. Ma ci sono anche i due parlamentari Roberto Scarpinato e Federico Cafiero de Raho, che sono stati eletti in Calabria (anche se De Raho ha poi optato per l’Emilia Romagna).
«Far parte della Commissione parlamentare Antimafia – commenta a sua volta la Minasi – è un grandissimo onore e una grande responsabilità. Significa indagare e vigilare su un fenomeno, quello mafioso, che per quanto oggi sembri passato in secondo piano sulle cronache nazionali, resta invece pervasivo e asfissiante, per la vita dei cittadini e per l’economia dell’intero Paese, condizionando la libera concorrenza e impedendo il progresso, anche culturale, di molte zone. Da parlamentare calabrese, poi, sento ancora di più l’importanza e il dovere di occuparmi di questa emergenza, perché tale resta, per l’impegno preso con i miei conterranei. Sono infatti loro, i calabresi, ad aver subito, da sempre, i danni peggiori, anche in termini di immagine, da una criminalità, la ‘ndrangheta, che, per i suoi sporchi “giochi” di sangue e soldi, ha devastato il territorio in cui è nata e tuttora prospera, estendendo, poi, i suoi tentacoli ovunque nel mondo. Per questo, dunque, ringrazio il mio capogruppo in Senato, Massimiliano Romeo, e il mio partito, la Lega, che hanno ancora una volta confermato la loro fiducia nei miei confronti, dandomi la possibilità di dedicarmi a una battaglia che, innanzitutto sul mio territorio e per i miei corregionali, ha una valenza particolare. Sono certa che, con tutti gli altri commissari, sapremo fare un buon lavoro, superando le divisioni politiche per capire che solo uniti, tutti insieme, verso l’importante obiettivo comune, potremo riuscire a porci al fianco dei cittadini per sostenerli in questa comune lotta contro la criminalità organizzata e rendere finalmente possibile una rinascita, in particolare dei territori più vessati, tra cui la mia Calabria».
«Mi auguro che si interpreti da parte di tutti questo impegno come comune, e senza divisioni, contro un nemico mortale del Sud e della democrazia. Insediarci il giorno di Capaci ha un alto valore simbolico. In questa Commissione si sono seduti galantuomini di tutti i partiti ed eroi come Pio La Torre che ricordiamo commossi. L’antimafia deve essere un punto di riferimento di credibilità se si mettono da parte pretese di rappresentanze univoche contro un cancro che non ha colori politici». Così Antoniozzi ha commentato la sua designazione.
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