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«Sulle fusioni dei Comuni il consiglio regionale “cancella” la Costituzione»

Turco, presidente della commissione Urbanistica di Cosenza: «Della vicenda si faccia carico l’Anci nazionale»

Pubblicato il: 19/05/2023 – 18:41
«Sulle fusioni dei Comuni il consiglio regionale “cancella” la Costituzione»

COSENZA La Prima Commissione Consiliare regionale non concede il rinvio della trattazione dell’art. 3 della legge 15/2006 richiesto dall’Anci Calabria. Dura presa di posizione del presidente della commissione urbanistica, Francesco Turco.
«La maggioranza di centrodestra a Palazzo Campanella – afferma il presidente della commissione urbanistica a Palazzo dei bruzi, Francesco Turco – procede, nonostante tutto e tutti, speditamente e senza remora alcuna a sfregiare i principi di democrazia sanciti nella nostra Costituzione ed a mortificare il ruolo dei Comuni. L’obiettivo è ormai risaputo e può essere sintetizzato nella volontà di realizzare la Città Unica di Cosenza, Rende e Castrolibero a colpi di maggioranza, senza tenere in alcuna considerazione la volontà dei cittadini e le prerogative dei Comuni interessati alla fusione, mettendo, peraltro, a rischio lo sviluppo futuro delle tre realtà urbane. Il traguardo da raggiungere per il centrodestra regionale è quello del prossimo consiglio regionale in cui approvare in maniera unilaterale e per soli fini di parte ed elettoralistici la modifica della legge regionale n. 15/2006 finalizzata a comprimere la partecipazione democratica e a cancellare ogni spirito di cooperazione istituzionale. A tal fine, quindi, questa mattina la Prima Commissione Consiliare regionale, presieduta da Luciana De Francesco, consorte dell’ex presidente del Consiglio Comunale di Cosenza Luca Morrone e, quindi, nuora dell’ex consigliere regionale Ennio, non ha tenuto in alcuna considerazione la richiesta del vice presidente vicario di Anci Calabria, Carmelo Panetta, di stralcio dell’art. 3 per consentire a tutti i sindaci calabresi di effettuare ulteriori approfondimenti in ragione della modifica della legge sulla fusione dei Comuni. Si è trattato di un atto di arroganza senza precedenti, che vorrebbe mettere all’angolo l’associazione dei Comuni calabresi, tendente a svilirne ed a mortificarne il ruolo ed il prestigio. Un atto di estrema sfacciataggine di cui si sta macchiando la maggioranza del fratello dell’ex sindaco Mario Occhiuto, gravato, da ieri sera, da ben altri problemi».
«Il mio auspicio – conclude Francesco Turco – comunque, è che della vicenda si faccia carico l’Anci Nazionale, per come richiesto dal sindaco Franz Caruso, e che tutti i sindaci della Calabria si sollevino in una protesta identitaria a difesa della democrazia, dell’autonomia dei Comuni in cui sono stati eletti e dei territori che rappresentano a prescindere dall’appartenenza partitica. Ritengo, infatti, che queste battaglie, che parlano un linguaggio chiaro di libertà, democrazia e rispetto istituzionale non possano e non debbano risentire dell’appartenenza politica per l’universalità dei diritti messi in discussione».

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