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Occhiuto: «Il Sud può diventare l’hub dell’Europa sul Mediterraneo, in Calabria il primo porto d’Italia»

L’intervento del governatore calabrese al Forum di Sorrento sulle strategie europee per una nuova stagione geopolitica, economica e socioculturale

Pubblicato il: 20/05/2023 – 12:59
Occhiuto: «Il Sud può diventare l’hub dell’Europa sul Mediterraneo, in Calabria il primo porto d’Italia»

SORRENTO «Devo esprimere la mia riconoscenza a The European House Ambrosetti per aver contribuito a modificare il paradigma della discussione sul Mezzogiorno, che spesso è stato rappresentato nella comunità nazionale soltanto come un luogo di problemi. Oggi invece cominciamo a parlarne anche come luogo di opportunità e di investimenti nazionali e internazionali. Un luogo di opportunità non solo per le regioni del Sud ma per il Paese e per l’Europa». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, intervenendo al Forum “Verso Sud: La strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socioculturale del Mediterraneo”, in corso a Sorrento e realizzato da The European House – Ambrosetti.

«Questo perché il Sud Italia – ha continuato Occhiuto – può davvero candidarsi ad essere l’hub dell’Europa sul Mediterraneo, in grado anche di interloquire con i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Quindi non solo un hub energetico, ma anche un luogo cruciale per il commercio internazionale. Io lo sto vivendo sotto i miei occhi perché la mia Regione ospita il primo porto d’Italia, quello di Gioia Tauro, che fa 3,5 milioni all’anno di movimentazione di container. Oggi ancora non produce ricchezza in Calabria perché è un porto di transhipment ma è un asset logistico straordinario in questo nuovo scenario internazionale. Credo che le Regioni del Sud se sanno interpretare l’attività di governo in chiave moderna, e non meramente rivendicativa, possono vivere le stesse condizioni di crescita che hanno avuto le Regioni del Nord nei decenni passati. La coesione si realizza non solo attraverso la spesa produttiva del governo nazionale e dell’efficacia delle risorse dell’Unione europea, ma anche con una visione in grado di creare sviluppo. Noi lo stiamo facendo», ha sottolineato il governatore Occhiuto.

«Il governo non dirotterà risorse Fsc da Sud a Nord»

«Ho sempre molta difficoltà – ha affermato ancora Occhiuto – a smentire il presidente Emiliano, ma non credo che abbia ragione quando dice che ci sia l’intenzione da parte del governo di dirottare verso altri lidi le risorse dell’Fsc. Le risorse destinate alle Regioni devono essere spese in quelle Regioni. Dobbiamo però dimostrare di essere una classe dirigente che abbia onestà intellettuale. Sulla spesa ci sono dei problemi strutturali da affrontare, ma le risorse ci sono. Inoltre giudico come un fatto positivo che ci sia un unico ministro, Fitto, che si occupi di tutti gli strumenti di finanziamento e programmazione. Certo, anche io vorrei che questo lavoro di ricognizione dei programmi di spesa che sta facendo il ministro fosse rapportato ai dati attuali, e vorrei anche si passasse presto alla fase operativa dell’accordo con le singole Regioni. Ma confido che a questa fase ci si arrivi da qui a qualche giorno», ha concluso Occhiuto.

«La qualità dell’università è fondamentale per attrarre investimenti»

«Il Mezzogiorno e la Calabria – ha detto ancora Occhiuto – hanno anche i porti del sapere che sono le nostre università. È molto importante questa discussione sulla possibilità di attrarre investimenti grazie ai distretti e agli ecosistemi del sapere. Un tema che ha già prodotto risultati nella mia Regione, dove sono stati consolidati rapporti con grandi aziende Tech come Athos, la società che ha sviluppato il computer più potente al mondo in un’altra sede a Bologna, e che ha deciso di investire anche da noi. Questo non perché io sia stato convincente ma perché abbiamo un’università, l’Unical, che è un’eccellenza nella ricerca, dove insegnano figure di primo piano internazionale nel campo dell’intelligenza artificiale e dell’informatica.
Per questo ho anche promosso l’istituzione di una facoltà di Medicina che possa essere collegata agli studi sulle nuove tecnologie. Ecco, l’attrazione di investimenti necessita non solo di un contesto istituzionale adeguato per promuoverli, ma anche della capacità di non impoverire ulteriormente la Calabria attraverso la fuga dei cervelli: dobbiamo creare le opportunità affinché i giovani possano scegliere di restare nella nostra Regione».

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