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“crime story”

L’influencer crivellata di colpi, relazioni pericolose e vendette: il Canada teme una nuova guerra di mafia

L’omicidio di Claudia Iacono, nuora del boss di ‘ndrangheta Gallo, ha fatto scattare l’allarme su una ripresa delle ostilità tra gruppi calabro-siculi

Pubblicato il: 21/05/2023 – 10:25
L’influencer crivellata di colpi, relazioni pericolose e vendette: il Canada teme una nuova guerra di mafia

L’influencer uccisa in auto e il riesplodere di una guerra di mafia in piena regola. In Canada è di nuovo scattato l’allarme su una ripresa delle faide mafiose dopo l’assassinio di Claudia Iacono, 39enne, crivellata di colpi mentre stava mettendo in moto il suo Suv all’esterno del noto salone di bellezza che gestiva a Montreal. Gli inquirenti del Quebec hanno già alzato il livello di attenzione alla luce del profilo della vittima, perché la donna era molto conosciuta e seguita sui social (Instagram soprattutto, con circa 37mila follower) e  soprattutto perché era la nuora di Moreno Gallo, originario di Rovito in provincia di Cosenza, ritenuto una figura apicale della ‘ndrangheta a Montreal, assassinato dieci anni fa in Messico, dove si era rifugiato per sfuggire alla vendetta della famiglia Rizzuto  colpita dall’omicidio di Nicola Rizzuto.

Il contesto

Un fil rouge collega questi eventi secondo gli inquirenti canadesi, che ricordano come i Rizzuto organizzarono “l’acquisizione siciliana” nel 1978, della mafia di Montreal dall’organizzazione Cotroni, i cui membri provenivano dalla Calabria, cosa che avrebbe scatenato una guerra di mafia calabro-sicula che ha lasciato sul selciato numerose vittime.  La polizia canadese ha avviato le indagini non escludendo una pista non mafiosa dell’agguato nella quale è stata uccisa la Iacono ma – secondo quanto riportano organi di informazione come il Corriere della Sera – l’ipotesi privilegiata è quella di una ripresa delle ostilità nel contesto della criminalità organizzata canadese, i cui equilibri sarebbero di nuovo molto fragili a causa di diversi fati di sangue. L’ultimo è il ferimento, due mesi fa, sempre a Montreal,  di Leonardo Rizzuto, figlio del boss Vito, scampato miracolosamente a un agguato.

La figura di Gallo

Figura centrale in tutte queste dinamiche per gli investigatori del Quebec è quella di Moreno Gallo, di cui era nuora la Iacono. Originario di Rovito, provincia di Cosenza, era considerato uno dei più fedeli alleati della famiglia Rizzuto quando quest’ultima, da Cattolica Eraclea, nell’Agrigentino in Sicilia, conquistò il potere nell’intero Canada soppiantando le famiglie di ‘ndrangheta guidate da Cotroni e Violi.

Moreno Gallo

La stabilità tra clan verrà però infranta dagli omicidi del figlio e del cognato di Vito Rizzuto, nel frattempo in carcere, e del patriarca Nicola “Zio Cola” Rizzuto. Quest’ultimo venne ucciso il 10 novembre 2010 da un cecchino mentre stava pranzando in casa. Una data non banale, proprio nella fase in cui Moreno Gallo è sospettato di aver tradito i Rizzuto e di esser passato dall’altra sponda. Il 10 novembre 2013, a tre anni esatti di distanza dall’omicidio di Nicolò Rizzuto, Moreno Gallo viene ucciso nel ristorante Forza Italia di Acapulco, in Messico. Si era rifugiato lì in attesa di fare rientro in Canada. Non aveva fatto i conti con la scarcerazione di Vito Rizzuto, il capo dei capi della mafia canadese, uscito di galera il 5 ottobre 2012: prima di morire di cancro in ospedale (nel dicembre 2013), il patriarca riprende in mano il controllo degli affari e compie la sua vendetta ordinando una lunga scia di sangue degna del “Padrino”, con tanto di uccisioni eclatanti, come quella di Salvatore Calautti, giustiziato a una festa di addio al celibato davanti a 500 persone e assassini feroci di grossisti della droga come  Emilio Cordileone, Tony Gensale e Mohamed Awada, tutti sospettati del rapimento e della sparizione di Paolo Renda, cognato di don Vito. (redazione@corrierecal.it)

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