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Task force, droni, volontari: la Regione Calabria rafforza la “tolleranza zero” contro gli incendi

I contenuti del Piano varato dalla Giunta per la campagna del 2023: vengono potenziati le attività e gli strumenti sperimentati lo scorso anno

Pubblicato il: 21/05/2023 – 14:05
Task force, droni, volontari: la Regione Calabria rafforza la “tolleranza zero” contro gli incendi

CATANZARO Una vera e propria task force che si fonda anche sull’apporto degli operai forestali e delle associazioni di volontariato, un ampliamento del monitoraggio anche con l’uso dei droni e un potenziamento delle attività di prevenzione e di contrasto. Sono queste le linee del Piano antincendi 2023 varato recentemente dalla Giunta regionale guidata dal presidente Roberto Occhiuto, nell’ambito di una strategia che punta a rafforzare la “tolleranza zero” avviata lo scorso anno e che rientra in un complessivo programma di tutela del territorio predisposto dagli assessori all’Agricoltura e alla Forestazione Gianluca Gallo e all’Ambiente Marcello Minenna, con la previsione di risorse pari a 50 milioni.

L’esperienza del 2022

Il piano antincendio, redatto dall’Uoa “Politiche della Montagna” e scaricabile alla fine di questo articolo, contiene – si legge nel documento (consultabile e scaricabarile alla fine di questo articolo) – «tutte le disposizioni tecniche ed organizzative in materia di gestione del fenomeno degli incendi boschivi, integrato e migliorato per l’annualità 2023, grazie ai diversi contributi di tutti i soggetti coinvolti nella sua elaborazione al fine di predisporre una serie di azioni migliorative ed integrative per nuove soluzioni organizzative che tengano conto del diverso assetto delle risorse umane e strumentali disponibili ed in relazione alla dotazione finanziaria per l’anno in corso». Nella premessa il Piano antincendio della Regione per il 2023 fa una sorta di bilancio dell’esperienza dello scorso anno: «In seguito al numero estremamente rilevante di incendi boschivi e di interfaccia, verificatesi nel 2021, che hanno provocato ingenti e gravi danni mettendo in concreto ed immediato pericolo sia il patrimonio boschivo che quello abitativo e produttivo, nel 2022 in ambito regionale sono state messe a sistema delle strategie dimostratesi efficaci se valutati in termini di superficie boschiva percorsa da incendi. Nel 2022 oltre ad intensificare le attività di prevenzione nei demani regionali e nelle aree più critiche in termini di propensione all’innesco di incendi boschivi, è stato messo in atto un importante monitoraggio di tutto il territorio regionale mettendo a sistema: l’attività di avvistamento incendi delle organizzazioni di volontariato di protezione civile, il pattugliamento dei demani regionali e delle aree connessa con oltre 3000 operai forestali e il monitoraggio di ampie porzioni di territorio regionale attraverso l’impiego di 5 droni muniti di telecamere sofisticate adatte anche per l’eventuale supporto alle attività di lotta attiva.Inoltre per contrastare gli incendi, la maggior parte delle volte segnalati precocemente, sono state impiegate circa 600 unità tra dipendenti di Calabria Verde e Consorzi di Bonifica, 100 vigili del fuoco in assetto boschivo convenzionato e circa 600 volontari di protezione civile attrezzati per lo spegnimento. Complessivamente il sistema ha permesso di contenere gli incendi boschivi riducendo la superficie boschiva complessiva mente percorsa da incendi di circa l’80% rispetto al 2021. Ma il parametro che più caratterizza il 2022 – spiega il documento – è la superficie unitaria per incendio che da 38 Ha ad incendio, è stata ridotta a circa 10 Ha ad incendio: questo sicuramente denota la reattività del sistema in quanto seppur in presenza di numerosi incendi le superfici percorse dal fuoco sono state molto contenute, segnale determinante di tempestività e risolutezza negli interventi. Per il suddetto personale, impiegato nel contrasto agli incendi boschivi a vario titolo, sono stati fissati a priori degli obbiettivi che, considerato in completo raggiungimento, hanno portato al riconoscimento di incentivi economici».

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L’attività per il 2023

Con riferimento alle attività in prospettiva, il Piano specifica che «anche per il 2023 verranno ulteriormente incrementate gli interventi preventivi nei demani regionali e nelle aree ritenute a maggior rischio per gli incendi boschivi. L’attività di pattugliamento del territorio con il coinvolgimento degli operai forestali verrà replicata così come il coinvolgimento delle associazioni di volontariato di protezione civile nelle attività di avvistamento incendi. Inoltre per quanto riguarda il monitoraggio del territorio attraverso i droni le attività verranno ampliate rispetto il 2022 coinvolgendo i Dipartimenti regionali e gli enti strumentali regionali che dispongono di un nucleo Droni (Protezione Civile, Arpacal, Azienda Calabria Verde, Consorzi di Bonifica, Parchi, …), le associazioni di volontariato di protezione civile ed eventualmente per omogenizzare la presenza di droni sul territorio, e in termini di fasce orarie e in termini di copertura territoriale, si potrà ricorrere a professionisti esterni. Le immagini acquisite sui territori saranno acquisite da una sala di coordinamento e controllo che li processa e se d’interesse li trasferirà alla Soup (la sala operativa di Calabria Verde) per le attività operative di estinzione degli incendi e per le attività parallele di polizia giudiziaria a cura dei carabinieri forestali. Rispetto al 2022 è stato incrementato il numero di mezzi leggeri di tipo pickup attrezzati per l’estinzione incendi ed inoltre sono state avviate le procedure per il potenziamento delle attività di pattugliamento, per le attività formative e per la manutenzione straordinaria dei mezzi terrestri appartenenti alla flotta Aib”. La task force chiamata ad attuare il piano antincendi della Rgione Calabria sarà composta dall’Azienda Calabria Verde, che è il vero e proprio “perno” del sistema”, Consorzi di bonifica, Dipartimento nazionale della Protezione civile – Coau (Centro operativo aereo unificato), Arma dei carabinieri forestali, Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, enti Gestori delle aree naturali protette, Comuni, associazioni ambientaliste e/o di volontariato. Anche per il 2023 saranno poi previste premialità per il personale impiegato, premialità parametrica non sul numero degli spegnimenti quanto sul minor numero di incendi che si sono verificati grazie alla loro attività di prevenzione.

Le misure del Piano

Il Piano – si evidenzia ancora – «intende massimizzare la prevenzione attraverso l’informazione ai cittadini con la lotta efficace agli incendi boschivi al loro verificarsi. Bisogna fare in modo che anche i cittadini, oltre ai soggetti preposti, diventino sentinelle del proprio territorio, informate e consapevoli del proprio ruolo. La riduzione dell’insorgenza di incendi sarà perseguita mediante attività di prevenzione; istituzioni di postazioni sparse su tutto il territorio regionale e la predisposizione di itinerari di controllo per la sorveglianza attiva anche con droni; definizione delle aree di maggiore sensibilità; definizione della dotazione individuale e di gruppo delle squadre e degli operatori antincendio; definizione degli orari del servizio di sorveglianza; coinvolgimento dei volontari; formazione di addetti all’antincendio boschivo, da reperirsi nel bacino degli operai idraulico forestali in capo agli enti gestori, che consenta un ricambio generazionale delle attuali risorse umane impiegate». (a. c.)

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