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il caso politico

Consiglio regionale, l’ennesima “Omnibus” è legge ma la fusione dei Comuni apre un vulnus nella maggioranza

Ok al testo ma sull’articolo sul referendum consultivo Fratelli d’Italia e Talerico si disallineano. Mancuso: «Disponibili a migliorarlo»

Pubblicato il: 22/05/2023 – 20:15
Consiglio regionale, l’ennesima “Omnibus” è legge ma la fusione dei Comuni apre un vulnus nella maggioranza

REGGIO CALABRIA Il blitz sulla legge “Omnibus” va in porto ma la maggioranza di centrodestra va in fibrillazione e mostra più di una crepa sulla norma relativa alla fusione dei Comuni con “vista” sulla proposta di legge sulla “Grande Cosenza” attraverso la fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero. Nell’assenza delle opposizioni di centrosinistra, che avevano lasciato l’aula in segno di protesta sul metodo – l’inserimento all’odg della seduta senza un reale approfondimento nelle commissioni – e sul merito del provvedimento, il centrodestra si sgrana sull’articolo della “Omnibus” (il numero 4) che prevede di rendere consultivo e non vincolante il referendum comunale sulle fusioni, registrando la posizione contraria di Antonello Talerico del Misto e i netti “distinguo” di Fratelli d’Italia, che aveva sollevato riserve sull’impianto del testo chiedendo alla coalizione di valutare l’opportunità di fare eventuali modifiche e dicendosi disponibile a votare a favore ma solo «per spirito di maggioranza». Alla fine la “Omnibus”, nella sua sostanziale interezza e anche nell’articolo 4, diventa legge regionale, ma stavolta il centrodestra si è rivelato meno unito rispetto ad altre volte: non è la prima volta che succede ma era da parecchio che non succedeva.

Il dibattito

A relazionare sulla “Omnibus” è il consigliere regionale della Lega Pietro Molinaro, quindi interviene il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, che stigmatizza la decisione del centrosinistra di aver abbandonato i lavori. A prendere la parola è Talerico (Misto), che va subito al “nocciolo” della questione e chiede il rinvio dell’articolo 4 sulle fusioni «diversamente – dice – non posso votarlo in questi termini anche per mia deformazione professionale»: «Con il nuovo testo sostanzialmente – esordisce Talerico – si cancella il potere/facoltà di impulso dei Comuni, che di fatto dovrebbero subire le scelte della Regione, la quale a prescindere dall’esito del referendum e dalla decisione dei singoli Comuni coinvolti dalla fusione, potrebbe procedere alla loro fusione. Una proposta modificativa di una legge regionale di tale portata avrebbe richiesto obbligatoriamente anche il parere preventivo obbligatorio del Consiglio delle Autonomie locali, parere che allo stato non risulta neanche essere stato richiesto non essendosi formato l’organo che dovrebbe rilasciarlo. Resta da valutare anche l’impatto politico di una tale riforma che, se approvata, potrebbe determinare grave nocumento e squilibrio nei diversi territori, per una volontà esercitata dall’alto e non dal basso, riducendo notevolmente il principio di autodeterminazione dei Comuni e la volontà dei cittadini. Per queste ragioni – rimarca Talerico – chiederò alla maggioranza di cui faccio parte un rinvio per ragioni di opportunità politica e amministrativa, al fine di aprire un tavolo di confronto anche con l’Anci e per fissare un Consiglio regionale per l’avvio di una approfondita discussione in aula, onde strutturare una riforma organica della procedura di fusione dei Comuni». Ma anche Fratelli d’Italia, che già con il senatore Fausto Orsomarso aveva manifestato in giornata dei dubbi e gli stessi dubbi – a quanto risulta da fonti qualificate – li avrebbe manifestati al governatore Occhiuto prima della seduta consiliare, non si allinea pedissequamente al resto della maggioranza. Il capogruppo FdI Giuseppe Neri infatti osserva: «La norma dell’articolo 4 va a inserirsi in un costrutto legislativo che potrebbe creare potenzialmente dei problemi. Sicuramente c’è la volontà di snellire un procedimento altrimenti molto complesso, ma potrebbero crearsi delle ripercussioni che andrebbero a inficiare tutto il procedimento delle fusioni dei Comuni. Oggi come gruppo di Fratelli d’Italia voteremo favorevolmente per spirito di maggioranza e perché riteniamo che le intenzioni di snellire le procedure siano positive, ma al tempo stesso rileviamo che la norma potrebbe creare problemi e per questo – aggiunge Neri – chiediamo al presidente un incontro con i capigruppo e la maggioranza per valutare le problematiche ed eventualmente, se fossero riscontrate, applicare i correttivi e le modifiche necessari per evitare l’impugnazione di questa norma o contenziosi contro la Regione». Si dice invece assolutamente favorevole all’approvazione dell’articolo sulla fusione dei Comuni invece il consigliere regionale di Azione Giuseppe Graziano, che ricorda di essere uno dei firmatari del progetto sulla “Grande Cosenza e sostiene che «l’articolo 4 della Omnibus in realtà è nel solo della Costituzione, che dice che le Regioni possono procedere alla fusione dei Comuni sentiti i Comuni, sentiti sottolineo». Il vulnus della maggioranza però è abbastanza palese e forse per questo il presidente Mancuso si affretta a specificare che a suo giudizio «le considerazioni di Talerico e Neri sono più di carattere tecnico e non politico, essendo loro due dei cinque avvocati che abbiamo nella maggioranza. Sul piano politico abbiamo molto discusso su questo articolo 4 e ricordo che c’è il parere positivo dell’Ufficio giuridico del Consiglio regionale, poi – prosegue Mancuso rivolgendosi in particolare a Neri – come è ovvio siamo disponibili a riguardare la questione ancora più approfonditamente per vedere se questo testo di legge possa essere oggetto di qualche eventuale miglioramento». La linea generale della maggioranza, del resto “dettata” anche dallo steso governatore Occhiuto che in mattinata aveva di fatto “benedetto le fusioni (e quindi anche quella di Cosenza, Rende e Castrolibero), comunque va avanti e supera anche i dissensi interni. I lavori proseguono fino alla approvazione finale della “Omnibus”, con l’intervento ancora di Talerico per dichiarazione di voto con il solo riferimento all’articolo 4, rispetto al quale Talerico annuncia «per onestà intellettuale voto di astensione», specificando per il resto il suo voto alla “Omnibus” è favorevole «essendo comunque organico alla maggioranza».

La precisazione di Neri

A seduta finita, il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Neri ha diramato una nota di precisazione: ««Nella seduta odierna del Consiglio regionale, come Fratelli d’Italia abbiamo dato il nostro voto favorevole all’articolo 4 della legge cosiddetta “Omnibus”. Tale articolo – afferma Neri – interviene nella procedura prevista per la fusione di più Comuni. Avevamo immaginato di chiedere un rinvio della trattazione della norma ma, a seguito di una consultazione di maggioranza pur esprimendo alcune perplessità su come si è giunti alla elaborazione di questo testo normativo perché secondo noi, potrebbe non raggiungere l’obiettivo, recependo le assicurazioni fornite dai capigruppo e dal presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso circa la disponibilità ad ulteriori approfondimenti e modifiche successive, abbiamo dato in Aula il nostro assenso». (c. a.)

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