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La riflessione

Le parole e i fatti s’incontrano raramente

C’è da credere che siamo tutti uguali? Tutti sullo stesso piano? Se così fosse perché c’è chi il lavoro ce l’ha e chi ancora lo cerca? La realtà è che le parole sono una cosa e i fatti un’altra. L…

Pubblicato il: 22/05/2023 – 10:09
di Franco Scrima*
Le parole e i fatti s’incontrano raramente

C’è da credere che siamo tutti uguali? Tutti sullo stesso piano? Se così fosse perché c’è chi il lavoro ce l’ha e chi ancora lo cerca? La realtà è che le parole sono una cosa e i fatti un’altra. La vita ci riserva sorprese che difficilmente riusciremo a comprendere, anche se si vuole che sia sufficiente guardarsi intorno per constatare che le parole spesso superano i fatti.
È un’aspra metafora della società capitalistica che conferma come siamo tutti coinvolti in questo sistema globale di sfruttamento selvaggio al quale dovremmo opporre una resistenza feroce senza perdere le condizioni che ci differenziano dalle bestie: la solidarietà, la comprensione, l’altruismo. Insomma tentare di rimanere umani!
La Corte dei Conti non avrebbe avuto motivo di rendere noti i ritardi accumulati dalla Calabria nella gestione dei fondi che l’Unione Europea ha rimesso nelle casse della Regione per distribuirli agli Enti strumentali. È stata, invece, “impietosa” nel riferire le modalità di rendicontazione usate circa il modo di spendere i soldi dei “Fondi FSC” i cui parametri, al 31 dicembre 2021 presentavano, a fronte di una dotazione di 2.260.531,679 Euro, una spesa pari al 48,6 per cento. Se ne deduce che circa 265 milioni non sono stati ancora spesi. E non è tutto. Vi sarebbero altri “fondi europei” che attendono di essere finalizzati. Si tratterebbe del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), e del Fondo sociale europeo (Fse) che, stando a quanto riferisce la Commissione Europea, sarebbero stati ignorati.
Il Presidente Occhiuto, da parte sua, ha avuto fermezza nel puntare l’indice contro un «sistema che ha fatto acqua». Si riferiva alle risorse assegnate dallo Stato e non spese. Somme consistenti: circa un miliardo e cento milioni di euro.
La causa – secondo il Presidente Occhiuto – è da ricercare «in un sistema inefficiente, ma anche nell’immobilismo della politica». A tal proposito viene in mente un articolo del “Sole 24 ore” su “I tre volti dell’immobilismo italiano”. È come se ci fosse una attrazione fatale della classe politica verso la conservazione. Ma c’è qualcosa di ancora più grave: il “consensualismo”, in base al quale le riforme si fanno se c’è consenso, considerato come una forma superiore di cultura politica.
Purtroppo il risultato è che pur disponendo di splendidi progetti, non si riesce a realizzarli; altrimenti la Calabria sarebbe già un paradiso terrestre, poiché il turismo l’avrebbe resa ricca.
Sono questi i fatti che lasciano l’amaro in bocca considerato che le conseguenze andranno a toccare anche altre iniziative come l’autonomia differenziata per le Regioni a statuto ordinario. Su questa si potrebbe pure essere d’accordo, ma a condizione che si riconosca come centrale l’esigenza del rispetto del principio contenuto nella Costituzione che attiene alla correlazione tra funzioni e risorse che dovrebbe essere alla pari per tutte le regioni. Il sospetto è, invece, che qualcuno pensa di poter fare il furbo.
*giornalista

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