RAVENNA La Procura di Ravenna ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di reato di disastro colposo in merito all’ultima alluvione che ha flagellato l’intero territorio della provincia romagnola. L’inchiesta – come riportato dal Resto del Carlino – è al momento a carico di ignoti e raccoglie le prime relazioni di Protezione civile e forze dell’ordine. Più avanti, una volta terminata la fase dei soccorsi alle persone e prosciugate le aree allagate, il titolare dell’indagine – il Procurare capo Daniele Barberini – potrebbe decidere di affidare specifiche consulenze tecniche.
Per quando riguarda le sei vittime finora identificate, per loro sono stati aperti fascicoli modello 45 (cioè conoscitivi, senza ipotesi di reato) dal pm di turno Angela Scorza, ma non è escluso che per alcuni casi si possa poi procedere con ipotesi di omicidio colposo. Anche per quando riguarda la prima alluvione, quella che aveva flagellato il territorio ravennate a inizio mese, era stato aperto un fascicolo: ma a modello 45, senza ipotesi di reato.
Quest’oggi ci sono state le operazioni di recupero e identificazione, da parte dei sommozzatori dei carabinieri, di un cadavere ritrovato nel pomeriggio nelle campagne di Belricetto di Lugo, nel Ravennate. Si ritiene possa trattarsi di un 68enne di Fusignano di cui era stata segnalata la scomparsa il 17 maggio. Sale così a quindici il numero delle vittime dell’alluvione in Emilia-Romagna. Testimoni avevano riferito di aver visto il 68enne scendere da un furgone per essere poi trascinato dalle acque, salite fino a sfiorare il tettuccio del mezzo. (Ansa)
x
x