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L’elezione

Commissione Antimafia, eletta Colosimo: «’Ndrangheta, la più pericolosa»

La deputata di Fratelli d’Italia ha ottenuto 29 voti. Pd, 5 Stelle e Avs non hanno partecipato al voto

Pubblicato il: 23/05/2023 – 13:58
Commissione Antimafia, eletta Colosimo: «’Ndrangheta, la più pericolosa»

ROMA La deputata di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo, è stata eletta presidente della commissione bicamerale Antimafia. Colosimo è stata eletta con 29 voti. Nonostante i tentativi di una parte delle opposizioni di frapporsi alla sua candidatura, la maggioranza è andata dritta per la sua strada. La deputata è finita al centro di alcune polemiche dopo un servizio di “Report” per le sue frequentazioni. Da qui lo “stop” ancora prima della votazione del M5S, poi seguito dal Pd: «Se questo è il nome – spiegavano – non parteciperemo al voto». Dem, Cinquestelle e Avs sono quindi usciti dall’aula senza votare.
L’elezione di Colosimo, viceversa, è stata accolta da un applauso della maggioranza. Dafne Musolino (Sud chiama Nord) ha ottenuto 4 preferenze e si è registrata una scheda bianca. 

Colosimo: «’Ndrangheta organizzazione più pericolosa»

«La ‘ndrangheta è da più parti considerata l’organizzazione connotata da maggiore pericolosità per la sua vocazione transnazionale, per la sua intatta riserva di violenza, ma anche per la capacità espansiva tale da insinuarsi in territori fino a poco tempo fa ritenuti ‘immuni’». Lo ha detto il presidente della commissione antimafia, Chiara Colosimo, nel corso del suo intervento di indirizzo. «La droga ed il narcotraffico sono le attività comuni a tutte le mafie, ma ogni nucleo o compagine, persino le nuove mafie straniere, si è caratterizzato negli anni per alcune specializzazioni e autentiche vocazioni a delinquere», ha detto ancora. «Se Cosa Nostra da sempre ha e mantiene interessi nell’edilizia, essa ha aggiunto anche proiezioni affaristiche e capacità di influenza criminale nella sanità e nella gestione del ciclo dei rifiuti». Poi la parlamentare di FdI ha spiegato: «Mentre la Camorra si occupa principalmente di traffico internazionale, di droga ed armi, di rifiuti e contraffazioni, la criminalità pugliese attraversa un momento di riorganizzazione che ha costretto lo Stato ad intensificare la propria presenza per rispondere all’allarme sociale generato da recenti, efferati episodi di violenza».
E quindi ha detto: «Le organizzazioni criminali di matrice straniera hanno come minimo comun denominatore il traffico di stupefacenti e lo sfruttamento della prostituzione. Tuttavia, si registra un’ulteriore specializzazione in attività delinquenziali; emerge infatti che la criminalità albanese ha intensificato la propria forza nel traffico di essere umani, quella rumena si è accaparrata il controllo delle attività illecite di caporalato; quella cinese si caratterizza invece per il crescente fenomeno delle bande giovanili; la criminalità nigeriana e nordafricana, soprattutto nel mezzogiorno, si è insediata sul fronte del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, operando in collaborazione con i trafficanti di essere umani, mediante inquietanti tecniche di avvalimento e sinergia». Il presidente ha quindi sottolineato: «Questo semplificato quadro schiude ed esemplifica al contempo la complessa e difficile riflessione che dovrà guidare le nostre attività ed i necessari interventi che dovremo proporre nel quadro di una legislazione che rappresenta un vanto nel contesto transnazionale di contrasto alle mafie. Infatti, la strategia di lotta alla criminalità organizzata deve continuamente vedere aggiornata la mappa delle loro attività per orientare l’azione informativa, investigativa e repressiva, deve continuare a rintracciare e catturare latitanti, deve smantellare i patrimoni illeciti e adottare tutte le misure amministrative volte a prevenire l’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia e nella pubblica amministrazione. Non si può non tenere conto della necessità di fornire a tutta la prima linea impegnata in questa guerra senza esclusione di colpi, innovativi strumenti normativi e tecnologi».

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