CATANZARO Lotta agli smaltimenti illegali secondo la strategia della “tolleranza zero” e attraverso un ferreo controllo sugli autospurghi e sui pozzi neri, attività di sorveglianza con la collaborazione dei carabinieri, e nuovi interventi – in 46 Comuni – per il riefficientamento degli impianti con un investimento complessivo di 16 milioni, 10 dei quali stanziati per il 2023. Sono questi i contenuti più significativi del piano che la regione Calabria ha attivato per affrontare i problemi della depurazione e per tutelare il mare e l’ambiente in vista della prossima stagione estiva; un piano che rappresenta la prosecuzione di quello avviato lo scorso anno sulla costa tirrenica e che quest’anno si estende anche ad alcune fasce della costa jonica, in particolare quella del Catanzarese, compresa la fascia del capoluogo Catanzaro, e quella della Locride. Il piano è stato presentato questa mattina dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ai sindaci dei Comuni beneficiari degli interventi: con Occhiuto l’assessore regionale all’Ambiente Marcello Minenna, il direttore generale del dipartimento Tutela dell’Ambiente Salvatore Siviglia, il commissario di Arrical Bruno Guallieri, il capo gabinetto del presidente della Giunta Luciano Vigna e il direttore della stazione zoologica Anton Dohrn Silvio Greco.
«Non è il primo incontro con i sindaci, sulla depurazione ho incominciato a lavorare dal mio insediamento, quest’anno vogliamo fare ancora di più dell’anno scorso», ha esordito Occhiuto. «L’anno scorso – ha aggiunto Occhiuto – abbiamo messo in efficienza i depuratori che non funzionavano, quest’anno abbiamo svolto nei mesi passati una ulteriore ricognizione, abbiamo individuato tutte le attività che i Comuni devono svolgere, le abbiamo finanziate, oggi diremo ai Comuni quali attività devono svolgere e daremo loro il finanziamento, anzi l’abbiamo già dato, per realizzare queste attività entro il 20 giugno. C’è però da fare un altro pezzo: sono riuscito a far modificare una legge nazionale che oggi ci dà la possibilità di monitorare l’attività degli autospurgo. Nella nostra regione ci sono decine di migliaia di pozzi neri perché ci sono tanti agglomerati urbani che non sono collettati eppure i dati sullo smaltimento dei reflui sono tali da ritenere che la nostra regione sia tutta collettata. Evidentemente – ha proseguito il presidente della Regione – qualcosa non funziona, quindi attiveremo i controlli da parte dell’Arpacal, chiederemo ai carabinieri di darci una mano per verificare come vengono smaltiti i reflui nei pozzi neri. Stabiliremo all’interno della Cittadella una sala di intelligence come abbiamo fatto con i droni, metteremo delle persone che vigileranno sull’attività degli autospurgo che dovranno essere dotati di Gps. Il tema però non è solo quello degli autospurgo. Il tema è convincere i cittadini che il problema della depurazione appartiene a tutti ed è nella responsabilità di tutti: quando si deve smaltire ciò che è contenuto in una vasca settica bisogna farlo lecitamente, anche se costa di più, perché è un investimento, il mare è una risorsa di sviluppo per la nostra regione e non possiamo consentirci che sia in alcuni tratti inquinato. La Calabria ha un mare straordinario però ci sono alcuni tratti che hanno dei problemi per effetto del mancato collettamento nei decenni passati. I lavori impostati lo scorso hanno – ha proseguito Occhiuto – sono stati eseguiti e quindi quest’anno abbiamo trovato una situazione un po’ migliore di quella dell’anno scorso, perché molti depuratori li avevamo messi in efficienza, ci sono ancora altri interventi da fare. Però i depuratori intervengono sulle zone collettate, il problema è che abbiamo Comuni dove a esempio il 40% delle abitazioni non è collettato, non è attaccato ai depuratori, e dai dati che abbiamo in quei Comuni ci sono stati solo due interventi di autospurgo. Qualcosa non funziona».
«Complessivamente – ha proseguito Occhiuto – abbiamo deciso di investire più di 16 milioni di euro per attività strutturali legate alla messa in efficienza del sistema della depurazione, del collettamento, e anche per attività da svolgere in manutenzione ordinaria e straordinaria. Sono risorse che diamo ai Comuni. La gestione dei depuratori non è un’attività che compete alla Regione, è un’attività che compete ai Comuni, ma la Regione cerca di aiutare i Comuni affinché possano svolgere questa attività in maniera più proficua anche dando le risorse occorrenti per farlo. L’anno scorso avevamo individuato un territorio che era quello che aveva più problemi di inquinamento, quello compreso tra Tortora e Nicotera, però ci sono altre situazioni nella regione che meritano di essere monitorate per cui abbiamo esteso la fascia da monitorare ai Comuni fino a Melito Porto Salvo, e anche a molti Comuni dello Jonio come a esempio Catanzaro Lido che ha un depuratore che credo vada messo in efficienza».
Rosarno, Melito Porto Salvo, Montebello Jonico, Nicotera, Joppolo, Ricadi, Tropea, Satriano, Parghelia, Soverato, Zambrone, Vibo Valentia, Briatico, Montepaone, Montauro, Stalettì, Pizzo, Squillace, Borgia, Curinga, Catanzaro, Gizzeria, Falerna, Lamezia Terme, Nocera Terinese, Amantea, Belmonte Calabro, Longobardi, Fiumefreddo Bruzio, Falconara Albanese, San Lucido, Paola, Fuscaldo, Acquappesa, Guardia Piemontese, Cetraro, Bonifati, Sangineto, Belvedere Marittimo, Diamante, Grisolia, Santa Maria del Cedro, Scalea, San Nicola Arcella, Praia a Mare, Tortora, Fiume Mesima (San Ferdinando).(c. a.)
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