REGGIO CALABRIA «Per conoscenza, riceviamo dalla figlia di dializzata novantenne reggina comunicazione pec inviata al Commissario ad acta on. Roberto Occhiuto e al Commissario del GOM per denunciare la sconcezza di anomala gestione». Lo denuncia in una nota, il direttivo regionale dell’Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e trapianti (Aned).
«Alla figlia della dializzata ottantanovenne, con gravissime comorbilità – raccontano – contattata giorno 22 (ieri) telefonicamente dal responsabile del centro dialisi del Gom, viene comunicato che la madre avrebbe dovuto, da oggi (23-5-23) e per il futuro, eseguire il trattamento salvavita a Scilla e non a casa sua: Reggio Calabria».
«Praticamente, in meno di ventiquattro ore – segnalano da Aned – la povera dializzata reggina, sostanzialmente considerata pacco postale, viene detto di spostarsi unilateralmente da Reggio a Scilla e anche di secondo turno con la motivazione: mancanza posti letto: ma se fino al giorno prima i letti c’erano come mai si sono volatizzati? Il motivo per cui all’improvviso mancano i posti letto e anche il criterio di scelta dei pazienti da mandare in altri centri lo chiediamo al Commissario ad acta onorevole Occhiuto e al commissario dell’azienda reggina».
«Al Presidente e Commissario ad acta Roberto Occhiuto diciamo esistono già le soluzioni per la dialisi reggina – segnalano – una di esse esiste da settembre 2018! L’ha trovata un suo predecessore: Massimo Scura. Lo chiami».
«Presidente Occhiuto – concludono – ci convochi e insieme sapremo trovare altra facilissima soluzione al problema di dialisi a Reggio Calabria. Lo si sta facendo in altre zone della Calabria».
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