COSENZA La mafia è cambiata, si evolve. Non è retorica, ma la drammatica realtà. Il procuratore della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, si rivolge agli studenti del Liceo Classico Bernardino Telesio di Cosenza quando analizza il fenomeno mafioso sottolineando la pericolosità di hacker assoldati dalla mala per creare piattaforme in grado di consentire comunicazioni «in chiaro» e non intercettabili. Insomma, nessun codice segreto o linguaggio criptico, esiste una zona ancora oscura del web che consente a boss e picciotti di dialogare senza il timore di essere intercettati. Il pericolo è reale e maledettamente concreto. La ‘ndrangheta, dunque, non si muove solo sui social ma fa affari e gestisce business illeciti direttamente attraverso uno smartphone o un pc. Il mondo cambia, la criminalità organizzata si riorganizza.
Il procuratore Gratteri, “interrogato” dagli studenti sulla carenza degli organici delle forze dell’ordine, risponde sottolineando l’assenza di 20.000 carabinieri e poliziotti, ma lancia un chiaro messaggio relativo al contrasto del fenomeno mafioso. «Servono hacker, dobbiamo assumere ingegneri informatici». Il dibattito si lega ad un altro tema rovente ed evidentemente connesso a quello dell’uso di nuove tecnologie di comunicazione: l’utilizzo delle intercettazioni. «Quella sulle intercettazioni è una polemica che non ha ragione di esistere. Mentre si discute sulle intercettazioni ambientali e telefoniche, le mafie “assumono” ingegneri informatici che costruiscono sistemi di messaggistica istantanea», racconta al Corriere della Calabria, il professore di Storia della criminalità organizzata alla Queen’s University, Antonio Nicaso.
Saggista e storico delle organizzazioni criminali, Nicaso è uno dei massimi esperti di ‘ndrangheta nel mondo. Ha scritto oltre 30 libri, molti insieme al procuratore Nicola Gratteri. «Bisognerebbe dotarsi di nuovi sistemi – aggiunge – assumere gli hacker, gli ingegneri informatici, acquisire nuove consapevolezze e tecniche di indagini, perché le mafie stanno diventando sempre più ibride e quindi capaci di operare online e offline. E la politica diventa sempre più miope a fronte di una ‘ndrangheta sempre più presente». Altro che coppola e lupara.
Gli affari sul web, il regolamento di conti per strada. Sebbene siano sempre i soldi a muovere gli interessi della mala calabrese, sono i proiettili e il sangue a preoccupare il professore Nicaso. «C’è una recrudescenza di una guerra che ha insanguinato il Canada per tantissimo tempo. Sembrava conclusa con un accordo tra queste due anime, di quella che un tempo era la famiglia Rizzuto ed invece qualche mese fa hanno cercato di uccidere il figlio di Rizzuto. E qualche giorno fa è stata uccisa la nuora di un boss che aveva tradito Rizzuto (qui la notizia). Quindi la situazione è incandescente», sostiene Nicaso. «Montreal torna ad essere una sorta di vaso di Pandora, dove può succedere di tutto, anche perché gli interessi sono alti. Chi controlla Montreal, controlla il porto che è il principale punto d’accesso della cocaina in Nord America», precisa il professore.
«La cocaina resta l’attività più redditizia per la ‘ndrangheta». Citiamo ancora il procuratore Nicola Gratteri. Chiaro ed evidente come la polvere bianca si sia trasformata col tempo in oro bianco per i gestori dello spaccio e del traffico di stupefacenti. Il lavoro degli investigatori, come si evince dai numerosi sequestri operati, è costante ma l’attenzione – da tempo – è rivolta anche allo spaccio di altre sostanze stupefacenti che si traducono in introiti danarosi per i criminali. «La cocaina resta la fonte principale della ricchezza della ‘ndrangheta e di molte altre organizzazioni criminali, ma stanno esplorando il terreno delle droghe sintetiche. Ormai in Nord America, i fentanili hanno soppiantato completamente la cocaina. Sono droghe molto forti e costano di meno», confessa Nicaso. Che aggiunge: «Hanno sintetizzato l’eroina, stanno sintetizzando la cocaina con la cocaina rosa, hanno sintetizzato i cannabinoidi con un thc molto più alto e un costo più basso rispetto, per esempio, a quello garantito in paesi dove la marijuana è stata legalizzata». Basta poco. «E’ un nuovo fronte, basta assumere un esperto che riesce sistematicamente a modificare la struttura molecolare e rendere le sostanze commerciabili, almeno fino a quando non vengono sequestrate, analizzate e inserite nella lista delle sostanze proibite».
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