VIBO VALENTIA Sentenza del Tribunale di Roma per un narcotraffico gestito da alcuni vibonesi in accordo con il clan Casamonica della Capitale e giunto a conclusione in primo grado a ben 19 anni dall’operazione scattata il 12 dicembre 2004 ad opera della Dda di Catanzaro. Dopo un primo processo celebrato dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia ed in appello a Catanzaro, la Cassazione aveva annullato tutto mandando gli atti per competenza territoriale alla Procura di Roma nel 2011.
Oggi, quindi, il Tribunale ha emesso la sentenza. Tra i condannati: 10 anni per Giuseppe Accorinti, di 64 anni, ritenuto il boss di Zungri (Vv); 6 anni e 6 mesi per Pasquale Bonavota, di 49 anni, indicato quale vertice dell’omonimo clan di Sant’Onofrio ed arrestato nelle scorse settimane a Genova dopo una latitanza che durava dal 2018 inseguito da altri mandati di cattura per inchieste antimafia sul territorio vibonese; 7 anni e 6 mesi Francesco De Masi, di 71 anni; 8 mesi Vincenzo Brunori, di 70 anni; 7 anni e 6 mesi per Luciano Casamonica, di 66 anni; 4 anni e 6 mesi Ruben Alicandri, di 46 anni; 4 anni Francesco Ricci, 45 anni; 8 mesi Luciano Marsella, 50 anni, tutti di Roma; 4 anni e 6 mesi anni Pasqualino La Pasta, 41 anni, di Pomigliano D’Arco (Na). Gli imputati erano accusati di aver messo in piedi un traffico di ingenti partite di cocaina fra la provincia di Vibo, la capitale e l’intero territorio nazionale. (Agi)
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