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L’operazione

Redditi frutto di attività illecite, sigilli ai beni di un calabrese per oltre 11 milioni

I finanzieri hanno sequestrato 66 immobili, fondi commerciali e denaro a Michelangelo Fedele. Livornese di origini calabresi

Pubblicato il: 25/05/2023 – 11:19
Redditi frutto di attività illecite, sigilli ai beni di un calabrese per oltre 11 milioni

LIVORNO Sequestrati 66 immobili tra case, terreni, fondi commerciali e denaro in Liechtenstein, per un valore totale di oltre 11 milioni di euro dalla guardia di finanza di Firenze, col Gico, e di Livorno, a carico di Michelangelo Fedele, calabrese residente nel Livornese ritenuto socialmente pericoloso e sin dal 1967 destinatario di denunce e condanne per vari reati, tra cui usura, falsificazione di monete, ricettazione, estorsione, lesioni personali, sequestro di persona e violenza privata, detenzione e porto abusivo d’armi. La guardia di finanza ha dato esecuzione ad un provvedimento della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Firenze, su richiesta della procura labronica.
I sequestri hanno raggiunto anche familiari di Fedele che hanno disponibilità dei suoi beni.
Gli immobili sequestrati sono a Cecina, Bibbona, Castagneto Carducci, Piombino, Suvereto, Rosignano Marittimo e San Vincenzo, e hanno un valore di 6.130.000 euro totali. Invece le disponibilità finanziarie sono state trovate in Liechtenstein, trasferitevi dalla Svizzera, per un valore di 5.353.840 euro.
La GdF spiega che il patrimonio colpito dai sequestri è stato accumulato lungo decenni ed è da considerarsi sproporzionato rispetto alla capacità di reddito di Fedele.
La Procura di Livorno ha delegato il Gico a svolgere un’indagine di natura economico-patrimoniale ai sensi del Codice Antimafia, finalizzata all’applicazione di misure di prevenzione patrimoniale. All’esito di questi accertamenti – tra cui la ricostruzione del profilo soggettivo, anche criminale, di Fedele – il tribunale ha emesso la misura per i sequestri odierni, che sono finalizzati alla confisca.
Tra i presupposti per i sequestri, viene spiegato, anche una recente indagine del marzo 2021 condotta dal Gico fiorentino.
Il gip di Livorno aveva disposto il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie, anche per equivalente, fino alla concorrenza di circa 5,5 milioni di euro, in gran parte detenuti all’estero. In questa indagine sono contestati i reati di riciclaggio transnazionale di proventi illeciti nonché il ricorso fraudolento alla procedura di rientro agevolato di capitali dall’estero (la ‘voluntary disclosure’). Coi sequestri entrano nella gestione dei beni gli amministratori giudiziari nominati dal tribunale.

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