Ultimo aggiornamento alle 8:56
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

il caso

Se la scuola è senza più regole

Ieri a Rossano Corigliano una docente è stata picchiata da alcuni genitori. Aveva sgridato una ragazzina che usava lo smartphone in classe. Non è un caso raro poiché ne accadono tanti di fatti com…

Pubblicato il: 25/05/2023 – 13:51
di Mario Campanella*
Se la scuola è senza più regole

Ieri a Rossano Corigliano una docente è stata picchiata da alcuni genitori. Aveva sgridato una ragazzina che usava lo smartphone in classe. Non è un caso raro poiché ne accadono tanti di fatti come questo. Qualche anno fa fu il prestigioso Liceo classico Telesio di Cosenza a far registrare l’aggressione ai danni di una docente.
La Scuola non è mai stata infallibile e non si capisce perché dovrebbe esserlo. È composta da persone, come tali imperfette, e non è un luogo di assoluta meritocrazia. A volte capita che esistano disparità di giudizio, a volte succede che i docenti non siano adeguatamente preparati, altre volte che essi tendano a dare troppo risalto al profitto e alla nozione.
Freud sosteneva che la scuola intorpidiva, mentre il suo allievo dissente, Jung, ricevette la profezia a tredici anni che non avrebbe combinato nulla di buono nella vita. Di errori del genere ce ne sono stati a iosa ma anche questo non significa condannare la Scuola.
Detto questo è veramente possibile che la Scuola debba essere così denigrata e dileggiata? Oggetto di aggressioni fisiche e verbali, denunce, ricorsi, addirittura “vendette” per avere semplicemente fatto rispettare il buonsenso come accaduto a Corigliano Rossano?
In altri tempi un docente (anche quello ritenuto “stronzo”) era considerato a metà tra la figura genitoriale e amicale. Era il custode di segreti, anche quello da maledire in caso di interrogazioni finite male ma sempre da amare e rispettare.
Chi scrive ebbe due voti in meno (50 al posto di 52/60) per l’intervento della rappresentante di istituto agli esami di maturità. Non passava anno che non telefonavo alla mia professoressa. Il guaio è che oggi il periodo scolastico non è più il più bello in assoluto ma una transizione verso altro. Dalla Scuola si pretende troppo mentre il resto della comunità cede quotidianamente colpi. Mal pagati, privati in parte di quella autorevolezza che la società ha sempre loro concesso, i docenti sono inspiegabilmente nudi dinanzi ai loro discenti. Eppure meritano molto di più. Soprattutto dovrebbero essere alleati educativi delle famiglie. Che pensano più al nove in pagella che al comportamento dei loro figli. E arrivano a fare le spedizioni punitive come è accaduto ieri a Rossano.
I fatti singoli di violenza sono giustamente perseguiti in altra sede. L’attenzione che il mondo della scuola richiede va al di là delle contingenze. La scuola è una comunità e come tale va concepita. Un mosaico nel quale i docenti sono guida autorevole. Da criticare, come in qualsiasi ambito di una democrazia, ma da rispettare. E soprattutto da amare. Pensando a quanto li rimpiangeremo nel tempo.

*giornalista

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x