CATANZARO Il cammino delle riforme. Dopo gli ultimi passaggi caratterizzati dall’ordinaria amministrazione la maggioranza di centrodestra alla Regione riprende la strada che su input del governatore Roberto Occhiuto aveva caratterizzato il primo anno di legislatura. L’agenda politica della prossima settimana non prevede sedute di Consiglio regionale – è prevedibile che si torni in aula entro la prima decade di giugno – ma prevede comunque alcuni step che dovranno riaccendere il motore riformista al momento un po’ spento. Sono due, le riforme, che stanno tenendo banco: quella del mercato del lavoro, una proposta di legge che intende rimettere mano a un settore la cui ultima normativa risale a 20 anni fa, e quella dei Consorzi di bonifica. La prima sta filando liscia e ha già avuto il via libera in prima e in terza Commissione consiliare, e sarà al centro della seduta di mercoledì della seconda Commissione Bilancio prima dell’ok in Consiglio regionale: i punti forti di questa riforma, che Occhiuto ha indicato tra le priorità da portare a casa nelle prossime settimane, sono la centralità dei Centri per l’Impiego e la trasformazione dell’Azienda Calabria Lavoro in Agenzia. Una navigazione tranquilla attende questa riforma. Invece più “insidiosa” è la riforma dei Consorzi di bonifica che si sta profilando: un unico ente e 11 distretti territoriali, questa la linea che Occhiuto ha indicato, in modo risolutivo e persino ultimativo stando ai toni usati nei giorni s corsi dal governatore. Le organizzazioni agricole sono sul piede di guerra mentre il Pd ha presentato una “controriforma” dei Consorzi di Bonifica che non prevede l’ente unico, in base all’assunto per cui l’accentramento, per i democrat tanto caro a Occhiuto, non necessariamente è un valore. Un muro contro muro si profila su questo tema che peraltro – si fa intendere da fonti qualificate del centrodestra – anche nella maggioranza potrebbe essere fonte di tensione (qualche accenno polemico c’è stato nei primi embrionali confronti tenuti in sesta Commissione sui Consorzi). In ogni caso, il centrodestra prova a riaprire la stagione delle riforme e questa sarà sicuramente un importante test politico, anche in considerazione a quello che è avvenuto nell’ultimo Consiglio regionale, con il disallineamento di Fratelli d’Italia e di Antonello Talerico del Misto sul tema delle fusioni dei Comuni e, in particolare, della fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero. Un disallineamento che secondo gli analisti politici non configura una vera e propria fibrillazione nella maggioranza, ma certo è stato un segnale da verificare alla luce delle dinamiche nazionali e di quelle territoriali in questa fase che porta alle scadenze elettorali del 2024 e del tagliando alla Regione a metà legislatura. (c. a.)
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