VIBO VALENTIA “La Meraviglia di stare al mondo”, la due giorni di eventi in corso a Vibo Valentia si apre con i lavori coordinati da Paola Militano, direttore del Corriere della Calabria; Pablo Petrasso, capo redattore del Corriere della Calabria e Paride Leporace, giornalista ed editorialista del Corriere della Calabria. Chiamati a rispondere alle domande dei giornalisti: il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, Giovambattista De Sarro Magnifico Rettore dell’Umg e Giuseppe Zimbalatti, Magnifico Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. «Il Corriere della Calabria sta facendo molto, stimolando dibattiti e raccontando le meraviglie della Calabria al di fuori del contesto dell’informazione, sono felice di questo. Oltretutto lo fa senza chiedere un euro alla regione», sorride Occhiuto. «C’è una regione popolata di esperienze che non sono solo istituzionali, e di questo sono estremamente contento».
La prima domanda rivolta da Militano ad Occhiuto è sulla sanità. «In molti ricorderanno che, all’indomani della riforma del ’78, più o meno ogni anno, c’era un provvedimento del Governo che recitava “misure urgenti in tema di spesa sanitaria”. E’ evidente che servirebbe subito una nuova riforma per difendere – it et nunc – la sanità pubblica. Ma la riorganizzazione del sistema sanitario continua a non essere un tema nell’agenda della politica nazionale». «La sanità si è sempre pensato fosse solo ospedali – dice Occhiuto – ma non è così. Non si è investito sulla medicina di prossimità.
La Calabria commissariata per 12 anni ha fatto poco o nulla e azioni concrete come quella che ho adottato con l’assunzione dei medici cubani sono state osteggiate. A proposito – chiosa Occhiuto – «ora tutti vogliono i cubani e annuncio che ne arriveranno altri 126». La domanda di Petrasso è sulla emigrazione sanitaria, «si può ridurre molto – dice Occhiuto – per potenziare l’offerta sanitaria sui Drg. Non c’è una sola iniziativa in campo, ma un complesso di attività per frenare l’emigrazione sanitaria». E Occhiuto cita anche le «tante azioni» annunciate e avviate in questi mesi. Come «Sanibook» che sta risolvendo i reclami dei pazienti calabresi, ma per fortuna iniziano ad arrivare anche gli apprezzamenti».
Dal governatore al deputato di Forza Italia e presidente della commissione bilancio alla Camera, Giuseppe Mangialavori. Il tema resta sempre quello della sanità. I 37 miliardi di tagli nei dieci anni precedenti la pandemia, tra austerity e blocco del turnover, hanno affondato la sanità pubblica e le conseguenze portano sempre più assistiti a rivolgersi al privato, quando possono permetterselo, ovviamente. Perché, come rivela l’Istat, tanti rinunciano del tutto alle cure. Occorre trovare un modo, perché se crolla la sanità, crolla il Paese. «La differenza tra un editore puro e un altro non puro consente al Gruppo del Corriere della Calabria di raccontare al meglio le meraviglie di questa regione», esordisce Mangialavori che poi risponde sulla sanità: «sui medici provenienti da Cuba ho sempre sostenuto il governatore, molti presidi funzionano proprio grazie a questa ottima idea di Occhiuto. Una scelta rischiosa, anche quella di assumersi la responsabilità di un settore critico come quello sanitario, ha fatto un lavoro. Vibo Valentia avrà un nuovo ospedale e questo grazie ad Occhiuto e al procuratore Falvo», aggiunge Mangialavori.
E’ servita la pandemia perché ci si accorgesse che la ricerca è importante e che i ricercatori italiani sono bravi, ma il numero di neo dottori di ricerca in Italia è in costante calo, la percentuale, la più bassa della media europea. Anche qui è necessario superare vecchie logiche e puntare sul Pnrr che rappresenta un’unica e probabilmente irripetibile occasione? Chiede Militano ai Rettore De Sarro e Zimbalatti. «Le vaccinazioni sono importanti, soprattutto in età infantile. Abbiamo vaccinato studenti che non ne avevamo mai ricevute», dice De Sarro. E «in futuro lavoreremo al vaccino contro il cancro». Secondo De Sarro: «E’ meglio spendere in Calabria che mandare i bambini o i pazienti in altre regioni, perché costa di più. Non servono centri trapianti in tutta la Calabria, basta potenziare quello di Reggio Calabria perché ha una storia», suggerisce il magnifico dell’Umg. Zimbalatti: «In Calabria c’è un altissimo numero di giovani che non studiano. Una percentuale tra le più alte di Italia, siamo secondi solo alla Sicilia». Come si inverte il trend? «Le Università devono incidere su questi indicatori», chiosa Zimbalatti. (redazione@corrierecal.it)
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