Ultimo aggiornamento alle 12:31
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

l’operazione

Droga e riciclaggio internazionale, l’accordo tra le cosche calabresi e siciliane e i cartelli sudamericani

L’operazione dei finanzieri di Trento ha portato stamattina all’esecuzione di 42 misure cautelari in carcere. Sequestri per circa 18,5 milioni di euro

Pubblicato il: 30/05/2023 – 12:36
Droga e riciclaggio internazionale, l’accordo tra le cosche calabresi e siciliane e i cartelli sudamericani

TRENTO L’operazione dei finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trento ha portato stamattina all’applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di 42 soggetti, di cui 5 all’estero (Colombia e Spagna) ed il sequestro di oltre 18,5 milioni di euro. Il procedimento, a firma del gip del Tribunale di Trento, su richiesta della locale Procura Distrettuale della Repubblica, è stato emesso sulla base delle risultanze investigative emerse al termine di un’articolata e complessa attività d’indagine condotta dalle Fiamme gialle del capoluogo trentino. Complessivamente, l’indagine vede il coinvolgimento di 47 soggetti, di cui 26 di nazionalità estera (Colombia, Marocco, Albania e Siria), ritenuti a vario titolo, salvo il principio di presunzione di innocenza, responsabili di aver partecipato o concorso ad un’articolata associazione per delinquere a carattere transazionale dedita al riciclaggio di denaro derivante dal traffico internazionale di sostanze stupefacente in favore dai cartelli sudamericani. Le investigazioni, specificamente svolte dal Gico del Nucleo Polizia Economico-finanziaria della Guardia di finanza di Trento, sotto la direzione dell’A.G. trentina, traggono origine dall’attivazione di un‘operazione speciale ex. art. 9 della L. 146/2006, nel corso della quale è stato impiegato un agente undercover, allo scopo di infiltrarsi all’interno della fitta rete di broker internazionali serventi i cartelli sud americani che – nel quadro di un accordo illecito preesistente che coinvolgeva i rappresentati della criminalità organizzata siciliana, calabrese e altre strutture criminali organizzate, grazie ad una ramificata rete di collaboratori e facilitatori – erano dediti al riciclaggio internazionale dei proventi derivanti dal traffico di sostanze stupefacenti sul territorio nazionale.

L’attività investigativa avviata nel 2019

L’attività investigativa è stata avviata nel 2019 e si è avvalsa degli strumenti di cooperazione internazionale giudiziaria di 27 paesi esteri (tra i quali gli Stati Uniti, la Francia, la Germania, la Spagna e la Colombia) e dei canali di cooperazione internazionale di polizia, attivati sia per il tramite di personale della Homeland Security Investigations, sia attraverso l’attività degli Esperti e degli Ufficiali di Collegamento all’’estero della Guardia di Finanza, sia  dell’European Financial and Economic Crime Centre di Europol.

I tre livelli dell’organizzazione per delinquere transazionale

L’organizzazione per delinquere transazionale era suddivisa in 3 livelli organizzativi ed inquadrata in un network criminale operativo a livello mondiale dedito al riciclaggio internazionale e servente il traffico intercontinentale di cocaina dei cartelli sudamericani. Nel corso delle investigazioni è emerso che i clan colombiani e messicani, che cedevano a credito sostanze stupefacenti alle organizzazioni criminali nazionali, per far fronte alla necessità di far rientrare in Sud America il prezzo dello stupefacente, si avvalevano di una specifica “rete di broker” internazionali allo scopo di riciclare il denaro e convertirlo sotto forma di beni e servizi. La metodologia di riciclaggio scoperta può essere sintetizzata nelle seguenti fasi: i “cartelli sudamericani” cedevano a credito partite di cocaina a sodalizi criminali operanti in Italia, i quali, dopo l’attività di spaccio, incassavano denaro contante che veniva successivamente consegnato ai “money collectors” (detti anche “corrieri”); questi ultimi, tramite una cosiddetta operazione di “money pick up” trasferivano, a loro volta, le somme ai “money mule” (detti anche “prelevatori”); il denaro, dopo il deposito su dei conti correnti, veniva bonificato (in dollari) a favore di aziende, precedentemente individuate dalla “rete” di supporto dei cartelli, dislocate in diversi paesi del mondo, tra i quali Stati Uniti, Cina, Hong Kong e Turchia, operanti nel settore della commercializzazione di prodotti elettronici (specie di telefonia) e beni di lusso (orologi ecc.); queste società procedevano quindi alla spedizione dei prodotti verso i clienti sud americani, i quali pagavano (in pesos) il prezzo dei prodotti direttamente alla “rete dei broker” di supporto ai cartelli colombiani, così permettendo a questi ultimi, con la consegna delle somme alle consorterie criminali, di ottenere il denaro, oramai ripulito, in moneta locale.

Indagini sotto copertura con un agente undercover della Guardia di finanza

La peculiarità delle indagini è consistita nell’aver fatto ricorso alla normativa delle indagini sotto copertura con un agente undercover della Guardia di finanza, il quale, piuttosto che intervenire sui movimenti delle sostanze stupefacenti, è intervenuto sui movimenti del denaro, svelando l’attività di riciclaggio dei proventi del narcotraffico. Sono stati monitorati 42 episodi di raccolta di denaro (operazioni di “money pick up”), per un totale di circa 18,5 milioni di euro, avvenuti, previ accordi su sistemi di messaggistica criptati, su tutto il territorio nazionale, spesso in località poco frequentate per non destare sospetti. L’esecuzione del provvedimento dell’Autorità giudiziaria – avvenuta nelle province di Bologna, Brescia, Firenze, Matera, Milano, Napoli, Perugia, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rieti, Roma e Torino, nonché, grazie al supporto dell’organo di cooperazione giudiziario europeo Eurojast e l’ausilio di funzionari dell’Agenzia Europol, anche in Colombia e Spagna – ha consentito di sottoporre a sequestro saldi attivi dei conti correnti, beni immobili ed automobili. Gli esiti dell’odierna indagine testimoniano, ancora una volta, l’efficacia delle sinergie investigative poste in essere dalla Guardia di finanza e dalla Procura della Repubblica di Trento, a contrasto dei più insidiosi e complessi fenomeni di riciclaggio internazionale dei proventi illeciti generati dalle organizzazioni criminali.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x