COSENZA C’è un prima e un dopo nelle dichiarazioni rese dal pentito Roberto Presta ai magistrati della Dda. Ai verbali in larga parte “omissati” e confluiti nel processo scaturito dall’inchiesta denominata “Valle dell’Esaro“, seguono quelli privi di diversi “omissis” finiti, invece, nell’inchiesta “Reset” coordinata sempre dalla procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri. Nel corso dell’odierna udienza del procedimento “Valle dell’Esaro”, in corso dinanzi al tribunale di Cosenza, il pm Alessandro Riello – ai sensi dell’articolo 507 – ha chiesto l’acquisizione dei “nuovi” verbali resi da Presa. Motivo della richiesta avanzata dal pubblico ministero, la presunta sussistenza del clan Presta, oggetto del procedimento “Reset”. Le difese si sono opposte e chiesto al giudice di rigettare la richiesta. Dopo una breve Camera di Consiglio, la presidente del Collegio, Carmen Ciarcia, ha deciso di rigettare la richiesta del pm perché ritenuta «non indispensabile come attività integrativa di indagine». (f.b.)
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