ROMA La VI Sezione Penale della Corte di Cassazione, accogliendo la tesi difensiva esposta dall’avvocato Vincenzo Adamo ha dichiarato inammissibile il ricorso avanzato dalla Procura della Repubblica di Paola nei confronti dell’ex consigliere regionale Giuseppe Aieta, confermando, pertanto, l’ordinanza emessa il 25 gennaio dal Tribunale del riesame di Catanzaro con la quale veniva annullata, per assenza dei gravi indizi di colpevolezza, l’ordinanza emessa dal gip presso il Tribunale di Paola, che aveva disposto la misura cautelare del divieto di dimora in Calabria lo scorso 11 gennaio. «Con questa decisione – tiene a evidenziare l’avvocato Adamo – si conclude favorevolmente per Aieta la fase cautelare, una fase che secondo le pronunzie sopra evidenziate non avrebbe dovuto neppure iniziare». L’avvocato Vincenzo Adamo esprime la propria soddisfazione per la decisione assunta dalla Suprema Corte, «a conferma della correttezza dell’operato del proprio assistito, allorquando rivestiva la carica di consigliere regionale, e delle ardite e inconsistenti condotte contestate al proprio assistito». L’ex consigliere regionale era finito nell’inchiesta su voto di scambio e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio in relazione alla proroga di gestione delle Terme Luigiane di Guardia Piemontese concessa, al momento della fine della originaria concessione, alla società Sateca che ne era beneficiaria.
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