ROMA La Corte d’appello di Catanzaro, nel giudizio a seguito di annullamento con rinvio disposto dalla Corte di Cassazione, ha assolto Riccardo Petrucci «perchè il fatto non sussiste». L’ex allenatore del Sambiase era stato coinvolto nella maxi inchiesta sul calcioscommesse denominata “Dirty soccer”. Secondo l’accusa «Riccardo Petrucci, allenatore del Sambiase, al fine di garantire alla propria squadra un’agevole salvezza e quindi la permanenza per l’anno successivo nel campionato di Eccellenza Calabria, si adoperò al fine di combinare alcune partite di quel campionato i cui esiti, incrociati, avrebbero permesso al Sambiase di aggiudicarsi punti necessari alla piena salvezza». L’operazione Dirty Soccer era scattata nel maggio 2015 e aveva portato all’arresto di 50 persone. Secondo la Dda di Catanzaro sarebbero state organizzate una serie di combine di partite di calcio dei campionati di Lega Pro e Lega D nella stagione 2014-15. Dell’organizzazione avrebbero fatto parte giocatori, allenatori e direttori sportivi che avrebbero alterato i risultati di alcuni match con lo scopo di realizzare lucrose vincite attraverso il sistema delle scommesse. Dopo due condanne, per Petrucci (difeso dagli avvocati Marcello Manna, Giuseppe Manna e Riccardo Panno) arriva l’assoluzione. (f.b.)
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