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FPS: attività non profit a 84 miliardi di euro nel 2022

L’analisi della Fondazione per la Sussidiarietà. Vittadini: «Un privato sociale attivo attenua il disagio e favorisce l’occupazione»

Pubblicato il: 02/06/2023 – 15:50
FPS: attività non profit a 84 miliardi di euro nel 2022

Il non profit dà un contributo vitale alla crescita dell’Italia: il valore della produzione ha raggiunto nel 2022 gli 84 miliardi di euro (+5% rispetto al 2020), secondo la Fondazione per la Sussidiarietà. L’impatto reale sfiora i 100 miliardi di euro, considerando l’attività degli oltre 6 milioni di volontari. È quanto emerso a Roma in occasione della presentazione del Rapporto “Sussidiarietà e… sviluppo sociale”, realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con Istat, con l’intervento di Marina Elvira Calderone, Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali.
L’economia sociale (cooperative, mutue, associazioni e fondazioni) conta a fine 2022 oltre 400.000 enti (+7% in 6 anni), quasi 1,6 milioni di addetti e oltre 6 milioni di volontari, la cui attività equivale a 875.000 addetti, secondo gli standard ILO. L’Italia si conferma un paese a forte vocazione solidale: la Penisola svetta anche nella classifica del volontariato che coinvolge il 26% degli adulti. Meglio di noi solo la Germania (34%). Seguono Francia (24%), Gran Bretagna (23%) e Spagna (15%). Il Rapporto rivela che la sussidiarietà, intesa come partecipazione ad attività collettive, sociali e politiche, contribuisce a migliorare la qualità della vita, facilita la ricerca di un lavoro e riduce il rischio di povertà. Lo studio mostra una forte correlazione positiva fra impegno sussidiario e l’occupazione. In particolare, la partecipazione a programmi di formazione continua favorisce l’inserimento nel mondo del lavoro, a tutte le età (0,7) su una scala da 0 a 1). Un impatto positivo nella capacità di trovare lavoro deriva dalla partecipazione ad attività culturali fuori casa (0,89), dalla partecipazione sociale (0,88) e ad organizzazioni non profit (0,7). Gli stessi fattori contribuiscono a ridurre il rischio di povertà e allontana il pericolo di non arrivare a fine mese con i propri redditi.
«Questa ricerca, la prima del genere in Italia, dimostra che la presenza di un privato sociale attivo e dinamico contribuisce ad attenuare le condizioni di disagio e favorisce l’occupazione», afferma Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, «Il terzo pilastro tra Stato e mercato, quello della comunità, gioca un ruolo chiave per lo sviluppo e va perciò valorizzato e sostenuto. Lo studio mostra che la sussidiarietà è il carburante che fa andare il motore di un sistema socio-economico». «Le analisi condotte con gli strumenti della statistica, hanno messo in evidenza che esiste un nesso significativo fra la sussidiarietà e alcuni fenomeni socio-economici», spiega Gian Carlo Blangiardo, Presidente Istat, «Nelle regioni in cui è più alto il ‘tasso di Sussidiarietà’ aumenta anche il tasso di occupazione e viceversa. C’è quindi una dipendenza reciproca: l’impegno in attività sociali aiuta i singoli e la collettività a creare lavoro».

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