COSENZA Tommaso D’Orazio è stato uno dei protagonisti della promozione del Cosenza calcio in serie B del 2018. Nelle ultime tre stagioni aveva vestito tre maglie diverse: Bari, Ascoli e Sudtirol. Poi, nel gennaio scorso, riecco la chiamata del Cosenza ultimo in classifica e con più di un piede e mezzo in serie B. Aveva deciso di accettare perché a quella città era rimasto legato, come sua moglie Giulia. Un contratto fino a giugno, con l’opzione di rinnovarlo solo in caso di salvezza della squadra. Un obiettivo impossibile, per certi versi folle. Eppure D’Orazio non ha mai smesso di crederci. Dal suo ritorno in rossoblù, il terzino abruzzese ha messo in mostra un attaccamento alla maglia che non ha eguali di questi tempi, trascinando i suoi compagni grazie a una prestazione più bella dell’altra, con tanto di gol ad Ascoli, un altro a metà nel playout di andata contro il Brescia, fino all’incredibile salvezza raggiunta al “Rigamonti”.
Dopo la partita di ieri, sua moglie Giulia ha postato sul suo profilo Instagram una “storia” commovente che conferma il legame del marito (e anche il suo) per la città di Cosenza. «Da quando è arrivata la chiamata – ha scritto la moglie del calciatore – tu non ci hai pensato due volte a tornare qui. Tu che hai sempre rincuorato me e chiunque incontrassi. “Ci salviamo, stai tranquilla che ci salviamo”. Se non ci fossimo salvati saremmo tornati dove eravamo prima, è lavoro. Ma qui, in questa città, per te, per noi, non è stato mai solo lavoro. Non potevamo salutarla di nuovo, non potevi salutarla con un risultato che vanificasse tutto quanto fatto finora. “Se non mi salvo qui per me è un fallimento”. Cosenza per noi non è mai stata e mai sarà una città qualunque. Cosenza per noi è casa. In queste settimane andando in giro un misto di emozioni hanno percorso la mia testa. “E se fosse l’ultima volta qui ?” Ho avuto paura. Abbiamo fatto finta di non pensarci tanto ad ogni mia domanda la tua risposta “ci salviamo”. Stasera per l’ennesima volta mi hai dimostrato che devo fidarmi sempre di te. Vi siete salvati, ti sei salvato, ci siamo salvati. Sono orgogliosa di te, non ti è mai stato regalato nulla, hai sempre sudato la maglia, gettando, come dici tu, il cuore oltre l’ostacolo. Ti amo amore mio». (redazione@corrierecal.it)
x
x