LAMEZIA TERME L’agenda della politica calabrese per la prossima settimana è ancora intonsa. Nessun appuntamento ufficiale a Palazzo Campanella, né Consiglio regionale né Commissioni: probabile che che si torni in aula prima della metà del mese, ma al momento non ci sono certezze. Sicuramente se ne saprà di più tra qualche giorno, probabilmente mercoledì, quando – si fa intendere da fonti del centrodestra – dovrebbe riunirsi una conferenza di capigruppo su convocazione del presidente Filippo Mancuso. Si programmerà sicuramente la data e l’ordine del giorno della prossima seduta assembleare ma verosimilmente ci si soffermerà anche su una “appendice” dell’ultimo Consiglio regionale. Sul tavolo della maggioranza di centrodestra infatti ci sarebbe ancora da sbrogliare il “nodo” legato al tema della fusione dei Comuni, tema regolamentato nell’ultima “Omnibus” con una norma adottata in modo quasi “coatto” (re comunque di soppiatto) anche perché evidentemente preparatoria alla fusione di Cosenza-Rende-Castrovillari in una città unica a sua volta contenuta in una Pdl del centrodestra: la norma della “Omnibus” licenziata dall’aula – come si ricorderà – ha reso il referendum per le fusioni dei cittadini consultivo e non più vincolante ma nello schieramento di governo ha creato più di una fibrillazione. In aula Fratelli d’Italia si era disallineata inizialmente, esprimendo dubbi sulla norma, salvo poi adeguarsi “per spirito di maggioranza”, così come dubbi aveva sollevato il consigliere regionale del Misto Antonello Talerico che si era astenuto.
Per evitare un “caso” politico Mancuso, fiutata l’aria, aveva dichiarato la disponibilità della maggioranza di approfondire i termini della questione, anche alla luce delle critiche piovute dalle opposizioni ma soprattutto dall’Anci e da molti sindaci, anche di centrodestra. Per questo – si apprende da fonti della maggioranza – nella prossima conferenza dei capigruppo il tema della fusione dei Comuni e dei possibili “aggiustamenti” da apportare alla norma della “Omnibus” potrebbe diventare quello principale, anche perché il rischio di una impugnazione per incostituzionalità da parte del governo sarebbe fondato e qualche avvisaglia da Palazzo Chigi in tal senso sarebbe già arrivata. Insomma, nel centrodestra ci sarebbe un momento di riflessione per capire come aggirare quello che è a tutti gli effetti uno “scoglio”. Oltre il quale comunque la maggioranza ha già indicato la strada da battere nell’immediato futuro: l’obiettivo infatti è anche quello di rilanciare l’azione di riforma di alcuni settori. Sotto questo aspetto, nel prossimo Consiglio regionale sicuramente approderà la riforma del mercato del lavoro approvata dalla Giunta Occhiuto e approvata anche dalle commissioni consiliari. E poi ci sarà un altro tema che sicuramente non mancherà di creare un muro contro muro con il centrosinistra ma prevedibilmente anche qualche tensione interna tra gli alleati: la riforma dei Consorzi di Bonifica, con la proposta di creare un ente unico d’ambito regionale e 11 distretti, almeno secondo l’input del governatore Roberto Occhiuto. Anche qui qualche fibrillazione nel centrodestra sia pure sottotraccia già si è avvertita. (a. c.)
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