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Il telefono di Lisa Gabriele non si sblocca. I due periti non perdono le speranze

Paolo Reale e Salvatore Filograno non hanno ancora accesso al telefono della vittima. Ma c’è ancora una possibilità. Ecco quale

Pubblicato il: 07/06/2023 – 11:33
di Fabio Benincasa
Il telefono di Lisa Gabriele non si sblocca. I due periti non perdono le speranze

COSENZA I due super periti faranno un ultimo tentativo per accedere alla memoria interna del telefono cellulare di Lisa Gabriele uccisa a Montalto Uffugo nel 2015. E’ quanto emerso, questa mattina, in Tribunale a Cosenza all’esito del rinvio disposto dal giudice. Che ha concesso ulteriori 30 giorni a Paolo Reale e Salvatore Filograno, nominati dal giudice e incaricati del recupero del contenuto del telefonino Nokia 7310 in uso a Lisa Gabriele. È una perizia fortemente sollecitata dalle difese di parte civile, rappresentate dagli avvocati Gianluca Bilotta e Nunzia Paese oltre che dal pm Tridico. Unico imputato del delitto è Maurizio Abate, ex poliziotto, difeso dagli avvocati Marco Facciolla e Francesco Muscatello.

L’ultimo tentativo

Nel mese di maggio, sono state espletate le attività peritali sul telefono di Lisa Gabriele e le attività hanno permesso di appurare che la memoria del telefono è danneggiata, probabilmente a causa del tempo trascorso dall’ultimo utilizzo. In buona sostanza, non è stato possibile espletare alcun recupero di dati. I consulenti, giorni fa, hanno suggerito un ultimo ed estremo tentativo. Si tratta di un accertamento tecnico irripetibile. Da un punto di vista tecnico, consisterebbe nella rimozione del silicio dai chip del telefono, isolando il circuito danneggiato. La speranza per Reale e Filograno è di accedere alle informazioni e recuperare qualche dato utile.

Il telefono di Lisa Gabriele

La perizia sul telefono cellulare di Lisa Gabriele era stata richiesta dal pubblico ministero già durante le indagini preliminari ma non è stato terminato perché il Racis di Roma non è riuscito, con le apparecchiature a disposizione, ad “aprire” il telefono. «Nel telefono, che è stato un elemento sempre tenuto un po’ da parte in questo processo, può esserci molto da leggere. Si tratta di un passaggio fondamentale per ricostruire gli ultimi giorni della vita di Lisa», dicono gli avvocati Nunzia Paese e Gianluca Bilotta. Il pm per Abate ha chiesto la condanna a 14 anni per l’omicidio e 4 per spaccio di stupefacenti. Le indagini sono state riaperte nel 2018 dopo una lettera anonima. 

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