ROMA «L’enologia italiana e calabrese è da tempo riconosciuta in tutto il mondo come un’eccellenza del nostro Paese e della nostra Regione. Le uve di Cirò sono rinomate e note sin dalla notte dei tempi. Ma necessitavano di sostegno e del marchio DOCG, la denominazione di origine controllata e garantita che certifica il livello più alto di qualità in Italia. Una procedura bloccata da tempo che, su sollecitazione del circolo di Fratelli d’Italia di Cirò Marina, ho assunto come impegno, recandomi di persona al Ministero dell’Agricoltura per capire a che punto fosse l’iter. Nei giorni scorsi dopo tutta una serie di interlocuzioni tra il dicastero ed il presidente del consorzio, nella persona di Raffaele Librandi che ho segnalato quale referente, siamo riusciti a definire il procedimento. Oggi ho appreso dal Ministero che – tempistica tecnica a parte – le produzioni che rientrano nel Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione dei Vini di Cirò e Melissa potranno vantare il marchio DOCG. La Denominazione di origine Controllata e Garantita identifica e certifica il livello di tutela più elevato nella classificazione italiana dei vini. Aver potuto risolvere una querelle che andava avanti da anni, su un tema così importante ed utile a certificare la qualità massima dei nostri vini, ma incagliato tra le maglie della burocrazia, è stata una grande soddisfazione. Un obiettivo prestigioso che condivido con tutti i produttori della zona. Una certificazione che prosegue nel solco tracciato nell’ultima edizione di Vinitaly, in cui per la prima volta 120 aziende si sono ritrovate insieme a proporre l’eccellenza calabrese». È quanto dichiara il Senatore di Fratelli d’Italia e componente della commissione Giustizia, Ernesto Rapani.
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