ROMA Aumentare i fondi destinati all’agricoltura per compensare le conseguenze dell’inflazione. È la richiesta avanzata da Confagricoltura in vista della presentazione, il 20 giugno, delle proposte della Commissione Ue sulla revisione di medio termine del quadro finanziario pluriennale dell’Unione.
«È un dato di fatto la grande discrepanza tra l’inflazione prevista quando il bilancio pluriennale fu approvato e quella reale – sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. L’aumento dell’inflazione, inoltre, ha innescato un rialzo senza precedenti dei costi di produzione, a partire dall’energia».
«Stando alle previsioni della Banca Centrale europea – aggiunge – solo nel 2025 l’inflazione tornerà ad attestarsi attorno al 2%. Senza l’adeguamento del bilancio agricolo, i trasferimenti diretti agli agricoltori e gli incentivi agli investimenti sono destinati a ridursi del 20% in termini reali».
«La Commissione ha segnalato che già nel 2022 – evidenzia – gli investimenti hanno fatto registrare una preoccupante diminuzione, mentre le imprese agricole sono chiamate ad accrescere la sostenibilità ambientale della produzione e a ridurre la pressione sulle risorse naturali».
«Intanto la Commissione ha presentato la proposta di bilancio dell’Unione per il 2024 – conclude -. Per la Politica Agricola Comune è stata prevista una spesa di 53,8 miliardi di euro: una somma praticamente invariata rispetto a quella assegnata per l’anno corrente, nonostante un rialzo dell’inflazione che, secondo i dati di Eurostat, è salita ad aprile del 7% sullo stesso mese del 2022».
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