COSENZA La richiesta di soccorso, l’arrivo di una ambulanza priva di medico e poi il decesso. E’ la scena, ripetuta più volte a distanza di pochi giorni, alla quale sono stati costretti ad assistere autisti e infermieri presenti a bordo del mezzo di pronto intervento. Uno strazio per le famiglie delle vittime, una sconfitta per l’intero sistema sanitario calabrese. Sembra essere quasi una prassi consolidata che le ambulanze continuino a viaggiare senza medico in Calabria e specialmente nella Sibaritide, per mancanza di personale. Con le donne e gli uomini impegnati a tamponare l’emergenza diventati capri espiatori di un sistema malato. L’emblema dell’assistenza sanitaria sul territorio.
«Il problema, è innegabile, riguarda la gravissima carenza di medici: presente non solo nella nostra provincia, ma in tutte le province calabresi», dice al Corriere della Calabria il dottore Riccardo Borselli dirigente medico della centrale operativa 118 dell’Asp di Cosenza. I numeri snocciolati sono drammatici. «Se ci riferiamo solamente alla provincia di Cosenza, siamo passati dai 180 medici di due anni fa ai 62 di oggi. Quindi immagini che carenza c’è ed è chiaro che deve essere rivisto il sistema, ma con un intervento molto più ampio».
Quali sono le soluzioni? «Innanzitutto bisognerebbe fare uno sforzo affinché i servizi d’emergenza diventino attrattivi, e mi consenta di dire che la Regione, da questo punto di vista, sta cercando di fare di tutto attivando concorsi di tutti i tipi. Vi è una norma nazionale datata 30 marzo 2023 che prevede la partecipazione ai concorsi per medicina d’urgenza anche dei medici del 118 che hanno solamente 3 anni di servizio. Ebbene, l’Asp di Cosenza, lo scorso 5 aprile 2023 ha riaperto il concorso proprio per far partecipare questi medici». Il concorso scade oggi.
La professionalità e l’attenzione rivolta ai pazienti rappresentano variabili fondamentali per garantire le migliori cure possibili. Essere medici, non basta. «Dobbiamo fare in modo che queste ambulanze senza medico all’interno abbiano dei professionisti preparati al massimo e quindi attueremo una formazione molto più efficiente ed efficace, specialmente per gli infermieri che si approcciano solo ora ai sistemi di emergenza», rassicura Borselli. Che rivolge un pensiero alle famiglie dei pazienti deceduti nel corso di interventi di ambulanze senza medico a bordo. «Il mio pensiero va esclusivamente alle persone che soffrono e che meritano di essere soccorse nel migliore dei modi e allo stesso tempo speriamo di dare ai calabresi una sanità migliore, questo è il mio intento e l’intento del mio direttore generale e di tutta la Regione». La situazione è assai complicata ma Borselli ipotizza un cambio di rotta «in tempi brevissimi».
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