LAMEZIA TERME Una «lunga e faticosa istruttoria dibattimentale». Prima di invocare le richieste di condanna, nell’aula bunker, la più grande e attrezzata d’Europa, costruita proprio per servire il maxi processo Rinascita Scott, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri ha voluto esprimere, rivolto al collegio dei giudici, una valutazione degli ultimi due anni e mezzo di dibattimento.
«Sono le 18:30 del 7 giugno e siamo arrivati alla sintesi di questo processo sul quale molti avevano scommesso sull’impossibilità di celebrarlo, da tanti punti vista. Dal punto di vista del numero degli imputati, dell’istruttoria dibattimentale, della giovane età del collegio, dei pubblici ministeri. C’era una sorta di “tifo” a che questo processo non si celebrasse. Io posso dire, avendo i capelli bianchi e avendo fatto questo lavoro per decenni, che, complessivamente, il processo si è svolto con serenità. Se ci sono stati momenti di tensione, in processi di questo tipo sono normali. È il sale del processo. Qualche volta si è andati fuori dalle linee. Ma non è un problema: lei – dice rivolto al presidente del collegio, Brigida Cavasino – ha saputo farlo rientrare. E questo è importante: aver dato la possibilità a tutti di parlare, di sviscerare, anche di tornare tre volte sullo stesso tema, sulla stessa domanda. Il processo poteva finire un mese prima, due mesi prima, ma non cambia. La cosa importante è ci sia stata la possibilità di portare sul tavolo di questo collegio tutto quello che c’era a carico o a discarico degli imputati. E quindi noi, con serenità, e convinti di aver fatto in pieno il nostro lavoro possiamo leggere le richieste delle pene relativamente a questo procedimento». Alla fine di queste valutazioni, Gratteri, per oltre un’ora, ha letto 322 richieste di condanna, 13 richieste di assoluzione e 3 richieste di nullità del decreto che dispone il giudizio. In totale sono stati invocati 4.744 anni e 10 mesi di carcere nei confronti dei componenti delle cosche vibonesi e di professionisti di vario calibro orbitanti intorno ad esse: politici, imprenditori, avvocati. Da oggi la parola passa alle difese. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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