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I fondi non spesi per i Lea, Azienda Zero “oggetto misterioso”, i ritardi nei pagamenti: tutte le criticità della sanità calabrese

Ancora diverse “ombre” nel verbale dell’ultimo Tavolo Adduce, il monitoraggio dei ministeri della Salute e del Mef che vigilano sul piano di rientro

Pubblicato il: 09/06/2023 – 17:33
I fondi non spesi per i Lea, Azienda Zero “oggetto misterioso”, i ritardi nei pagamenti: tutte le criticità della sanità calabrese

CATANZARO I conti sono migliorati ma questo è «collegato al ritardo degli interventi che avrebbero dovuto essere messi in atto per l’erogazione dell’assistenza sanitaria per il potenziamento dei Lea», restano ancora punti oscuri sull’Azienda Zero e sulla sua mission, «fortissime criticità sui tempi di pagamento» da parte delle aziende anche se c’è qualche segnale di miglioramento, e si attendono riscontri su una lunga serie di voci. Più ombre che luci per la sanità calabrese emergono dal verbale dell’ultimo Tavolo Adduce, il tavolo interministeriale di verifica dell’attuazione  del piano di rientro, tavolo che si è riunito lo scorso 21 marzo. 

La ricognizione del debito 

Dunque, ancora tanti passi da fare per la struttura commissariale guidata dal presidente della Regione Roberto occhiuto, anche se i tecnici del ministero della  Salute e del Mef riuniti nel Tavolo adduce e nel comitato Lea evidenziano anche alcuni elementi in controtendenza. A esempio, «con riferimento alla ricognizione della situazione debitoria pregressa» nel verbale il Tavolo e il Comitato Lea  prendono atto di quanto relazionato» dalla parte regionale e «chiedono di conoscere la tempistica della conclusione della “fase due” della circolarizzazione e in generale dell’intero processo di ricognizione del debito. Si resta in attesa di conoscere quando sarà depositato a Nsis lo Stato Patrimoniale consolidato 2020 e 2021 e le tempistiche per l’approvazione dei bilanci degli enti del Ssr nonché del consolidato regionale».

La situazione dei conti

Secondo quanto riporta il verbale del Tavolo Adduce «la Regione Calabria a IV trimestre 2022 presenta un avanzo di 140,388 milioni di euro. Dopo il conferimento delle aliquote fiscali preordinate dal Piano di rientro alla copertura del disavanzo sanitario, come aggiornate dal competente Dipartimento delle finanze a dicembre 2022 e pari a complessivi 111,072 milioni di euro, del conferimento di 8,558 milioni di euro quale “quota sociale” delle prestazioni socio-sanitarie presente sul Bilancio regionale 2023 destinata al 2022, dell’aggiornamento delle stime fiscali sulle manovre pregresse per 1,283 milioni di euro, per complessivi 120,913 milioni di euro, il risultato di gestione del IV trimestre 2022 è pari a un avanzo di 261,301 milioni di euro. Si segnala tuttavia – specificano i tecnici ministeriali – che l’elevato avanzo sull’anno 2022 è collegato al ritardo degli interventi che avrebbero dovuto essere messi in atto per l’erogazione dell’assistenza sanitaria per il potenziamento dei Lea, auspicati dalle numerose iniziative legislative nazionali a sostegno della Regione Calabria intervenute negli anni e dall’iscrizione dei contributi dello Stato a sostegno del Piano di rientro della Regione Calabria che appaiono non utilizzati. Si richiama il commissario ad acta al corretto e completo utilizzo delle risorse a disposizione per l’erogazione delle prestazioni assistenziali. Si ricorda la legislazione speciale per la Regione Calabria di cui al decreto legge 150/2020, come prorogato dall’articolo 2 del decreto legge 169/2022, e al decreto legge n. 146/2020 (articolo 16 septies)».

Il capitolo Azienda Zero 

Il capitolo più spinoso forse è quello che riguarda Azienda Zero. Il Tavolo Adduce rimarca la necessità  «che la struttura commissariale proceda dapprima ad adottare gli opportuni interventi volti a superare i rilievi, con particolare riferimento alla necessità di chiarire il perimetro di competenze tra il Dipartimento regionale e Azienda Zero, e solo successivamente emanare i relativi provvedimenti attuativi. Con specifico riferimento alle linee guida, pur nella consapevolezza della natura di indirizzo del documento in esame, si rileva la genericità dello stesso, in particolare nella descrizione del modello e assetto organizzativo che si intende adottare e nelle attività che verranno attribuite ad Azienda Zero. Peraltro… non risulta ancora chiarito il perimetro delle competenze tra il Dipartimento regionale e Azienda Zero. Inoltre – prosegue il verbale – si chiedono chiarimenti sulla compatibilità delle risorse stanziate dalla legge regionale 32/2021 e s.m. con l’impianto delineato per Azienda Zero, che prevede un’ampia articolazione organizzativa rappresentata internamente con gli stessi organi di una Azienda sanitaria locale e sviluppata in dipartimenti, strutture complesse e semplici e la possibilità di costituire dipartimenti interaziendali. In ogni caso, si resta in attesa di ricevere, in preventiva valutazione, l’atto aziendale. Si rammenta, altresì, di prevedere un termine entro cui l’Azienda debba adottare un regolamento con il quale vengano fissati i criteri per l’affidamento e la revoca degli incarichi, in base a criteri di trasparenza e pubblicità e nel rispetto della vigente normativa e dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Si rimanda ai plurimi pareri resi anche in sede di esame per la verifica della costituzionalità della legge regionale».

Il “nodo” della Gestione sanitaria accentrata 

Spiega poi il Tavolo Adduce: «La Regione Calabria, con le specifiche riportate nel relativo paragrafo, ha rispettato il limite del 95% previsto dall’articolo 3, comma 7, del decreto legge 35/2013, in quanto ha erogato al proprio Servizio sanitario regionale, entro il 31 dicembre 2022, il 100% delle risorse incassate nell’anno 2022 dallo Stato a titolo di finanziamento del Servizio sanitario nazionale, delle somme per manovre fiscali regionali e delle somme che la stessa regione, a valere su risorse proprie dell’anno, ha destinato al finanziamento del proprio servizio sanitario regionale. Residuano in Gsa (gestione sanitaria accentrata, la “cassa” della Regione, ndr) al 31 dicembre 2022 euro 526,056. Si chiedono aggiornamenti sugli utilizzi e sui trasferimenti agli enti del Ssr delle predette somme in Gsa. Si segnala l’entità di tale importo».

Il ritardo nei pagamenti

Resta poi a parere dei ministeri «la gravità del ritardo dei pagamenti da parte delle aziende del Servizio sanitario della Regione Calabria», considerando che Tavolo e Comitato Lea «rilevano che il 46% dei pagamenti effettuati nell’anno 2022 non è rispettoso del Dpcm 22/09/2014, con un lieve miglioramento rispetto all’anno 2021; rilevano che tutte le aziende del Ssr calabrese, eccetto la Gsa, non rispettano anche nel 2022 la direttiva europea sui tempi di pagamento. La media ponderata calcolata dalla struttura commissariale evidenzia comunque un miglioramento a livello di Ssr nel 2022 rispetto agli anni precedenti… Invitano la struttura commissariale a compiere le attività per intensificare l’utilizzo della Piattaforma di certificazione dei crediti (Pcc) da parte delle aziende, in special modo per taluni enti, che presentano percentuali molto basse. Risulta che nel 2022 il “Tempo medio di pagamento ponderato” è pari a 56 giorni e il “Tempo medio di ritardo ponderato” è pari a -4 giorni. Si segnalano criticità sulla Pcc su quasi tutte le aziende sanitarie del Ssr calabrese».

«Confusione di ruoli»

Nel mirino del Tavolo Adduce anche alcune disposizioni normative adottate in Consiglio retinale, come quella, prevista da una delle ultime “Omnibus” (legge regionale 8 del 2023), sull’assegnazione temporanea di personale dirigenziale, secondo cui “il commissario ad acta individua, mediante interpello e nel numero massimo di tre unità, i profili professionali appartenenti all’area della dirigenza sanitaria, medica e veterinaria necessari alla direzione di specifici settori del dipartimento competente in materia di tutela sanitaria e sociosanitaria, quale articolazione amministrativa messa a disposizione del Commissario ad acta, o di Azienda Zero, al conseguimento di specifici obiettivi o allo svolgimento di specifiche attività, da acquisire presso gli enti del Ssr; Azienda Zero può avvalersi di personale in utilizzo temporaneo dalla Regione, da Aziende ed enti del Ssr”: per i tecnici ministeriali, che chiedono chiarimenti sul punto, c’è una norma nazionale che «prevede che sia la regione a mettere a disposizione del commissario ad acta e dei subcommissari il personale, gli uffici e i mezzi necessari all’espletamento dell’incarico, utilizzando le risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili a legislazione vigente», pertanto – prosegue il verbale – «in merito sembrerebbe presentarsi nuovamente una confusione ovvero sovrapposizione dei ruoli tra commissario ad acta e presidente della Regione, probabilmente derivante dalla coincidenza dei ruoli nella stessa persona fisica, già più volte evidenziata».

I riscontri “in attesa”

Con riferimento allo stato di attuazione del Piano di rientro, il Tavolo Adduce rinvia in pratica ogni approfondimento, perché «relativamente all’area della prevenzione, in materia di screening oncologici, si resta in attesa di aggiornamenti sulle azioni messe in atto al fine di potenziare l’offerta di screening e di aggiornamenti sui dati 2022; in materia di coperture vaccinali si resta in attesa dei dati consolidati sulle coperture vaccinali per l’anno 2022 e si raccomanda di perseguire le azioni volte ad incrementare la copertura contro morbillo, parotite, rosolia; con riferimento alla rete ospedaliera, si resta in attesa del documento complessivo di riordino, in aggiornamento del Dca 64/2016 con riferimento alle reti tempo-dipendenti, non risultano pervenuti aggiornamenti riguardo alla operatività delle predette reti; si resta in attesa di una relazione sugli esiti del monitoraggio anno 2022, dei nodi individuati per ciascuna rete tempo-dipendente Ictus, Emergenze cardiologiche e Trauma… con riferimento alla rete oncologica, si resta in attesa di aggiornamenti sullo stato di implementazione della rete oncologica programmata con il Dca 100/2020; con riferimento alla rete territoriale, si resta in attesa del Dca di adozione del Piano di riorganizzazione; con riferimento al personale, si resta di aggiornamenti sullo stato di avanzamento delle procedure assunzionali, in coerenza con i piani di fabbisogno approvati dalle singole Aziende».  (a. c.)

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