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La scomparsa

Lutto nel mondo della cultura, scomparso Nuccio Ordine

Lo studioso di fama internazionale è morto all’ospedale di Cosenza dove era ricoverato dopo un malore. Aveva 64 anni. Camera ardente all’Unical

Pubblicato il: 10/06/2023 – 15:40
Lutto nel mondo della cultura, scomparso Nuccio Ordine

COSENZA Alcuni se ne vanno ma il loro destino è di restare per sempre. Nuccio Ordine appartiene a questa categoria. Il cattedratico e studioso di fama internazionale si è spento nel pomeriggio di sabato 10 giugno; non è riuscito a superare il malore che lo aveva colpito nei giorni scorsi nella sua casa a Rende e a seguito del quale era stato ricoverato in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Cosenza. Resterà, come le sue parole e quello che si può definire un testamento culturale consegnato ai giovani in una delle sue pubblicazioni più celebri, “L’utilità dell’inutile”. «Una cosa è certa – scrive Ordine nel proprio saggio –: se lasceremo morire il gratuito, se rinunceremo alla forza generatrice dell’inutile, se ascolteremo unicamente questo mortifero canto delle sirene che ci spinge a rincorrere il guadagno, saremo solo in grado di produrre una collettività malata e smemorata che, smarrita, finirà per perdere il senso di se stessa e della vita». Lettura disincantata dei nostri tempi e manifesto da lasciare ai posteri.
Professore ordinario di letteratura italiana all’Università della Calabria, Ordine è considerato anche «il saggista italiano più conosciuto nel mondo». È stato uno dei massimi studiosi del Rinascimento e di Giordano Bruno.
Di lui, il filosofo francese del Pierre Hadot, membro del Collège de France, ha scritto: «Nuccio Ordine, ben noto ai lettori per i suoi eccellenti lavori su Giordano Bruno, è anche uno dei migliori conoscitori attuali del milieu sociale, artistico, letterario e spirituale dell’età del Rinascimento e degli inizi dell’Età moderna».

Il testamento culturale di Nuccio Ordine

Nello scorso maggio Ordine è stato insignito del Premio Principessa delle Asturie 2023 per la Comunicazione e le Scienze umane. Soltanto uno dei molti riconoscimenti ricevuti dallo studioso. La giuria ha elogiato Ordine «per la sua difesa delle discipline umanistiche e il suo impegno per l’educazione e i valori radicati nel pensiero europeo più universale», lodando al contempo i suoi sforzi per «trasmettere, soprattutto ai più giovani, che l’importanza della conoscenza risiede nel processo stesso di apprendimento».
Ordine è sempre stato riconosciuto come un forte sostenitore di un’educazione lontana dalla tendenza al pragmatismo, che sostiene di instillare negli studenti il piacere della conoscenza e la curiosità per il sapere. Secondo la sua visione, un’ampia base di cultura generale sarà lo strumento migliore per i giovani per affrontare con successo le variabili del mercato del lavoro del futuro.

Gli esordi nel giornalismo e la storica inchiesta sul clan Muto

In un post sul suo profilo Facebook il collega Paride Leporace ricorda gli esordi meno noti di quello che sarebbe diventato uno dei più importanti intellettuali calabresi (divenuto anche editorialista culturale del Corriere della Sera). «Ora che tutti ricorderanno l’accademico di fama mondiale mi piace ricordare i suoi giovanili esordi giornalistici. Studente universitario con Enzo Mamone trovò accoglienza al Giornale di Calabria trovando la paterna guida del direttore Piero Ardenti. Con Enzo Monaco sul Tirreno cosentino fu autore di una storica inchiesta sulla mafia del boss Muto. Nuccio conservava su un muro di casa con orgoglio la locandina del giornale che fece vendere tante copie alla testata. Scelse altro e scelse bene».

Il ricco curriculum dello studioso

Ordine, nato il 18 luglio 1958 a Diamante, ha insegnato come visiting professor anche in altre prestigiose università come Yale (Usa), la Sorbona (Parigi), il Cesr di Tours (Francia), l’Aie di Parigi, il Warburg Institute (Inghilterra) e la Max Planck Society di Berlino. Dottore “honoris causa” della Pontificia Università di Comillas, ha pubblicato numerosi libri come “La soglia dell’ombra” (2006), “L’utilità dell’inutile” (2013) e “Classici per la vita. Una piccola biblioteca ideale” (2017).
In quest’ultimo saggio, ha rivisitato classici come Cervantes, Shakespeare e Platone per comprendere le questioni attuali, dalla disuguaglianza delle donne all’indipendenza. “Consiglierei a Puigdemont e Rajoy di leggere Montesquieu”, disse Ordine nel 2017 in un’intervista a EFE. Membro del Centro di studi sul Rinascimento italiano dell’Università di Harvard e della Fondazione Alexander von Humboldt, il filosofo è stato membro onorario dell’Istituto di Filosofia dell’Accademia delle Scienze russa e Cavaliere della Legione d’onore francese nel 2002.

La camera ardente all’Unical

L’Università della Calabria saluterà per l’ultima volta il professor Nuccio Ordine nella camera ardente allestita, su richiesta della famiglia, nello University club dell’ateneo. La camera ardente sarà aperta al pubblico dalle ore 15 alle ore 24 di domenica 11 giugno. L’illustre studioso è improvvisamente scomparso all’età di 64 anni, a causa di un malore, lasciando sgomenta tutta la comunità accademica e il mondo umanistico.

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